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venerdì 14 novembre 2008

I Cani Imitano

La capacità di comprendere le intenzioni altrui, che da sempre denota l’intelligenza umana, sembra essere condivisa con altri animali. Tale caratteristica, che si riscontra nei bambini e si sviluppa durante l’infanzia, è stata verificata per la prima volta anche nei cani, come riporta Current Biology.

Nell'esperimento, è stato collocato del cibo in un contenitore che i cani non potevano raggiungere direttamente, bensì solo abbassando una leva di legno. Per gli animali il metodo più semplice di azionare la leva era utilizzare la bocca e, una volta posti di fronte al meccanismo, senza averne spiegato loro il funzionamento, la maggior parte dei cani si è automaticamente servita della bocca per far scendere il cibo e ottenere il premio.

Elemento centrale dell'esperimento è stata una Border Collie di due anni di nome Guinness, di proprietà di Friederike Range, capo ricercatore dell'Università di Vienna, che è stata addestrata dai ricercatori ad azionare la leva con la zampa, anziché col naso.

Nel corso di un primo esperimento, 19 cani scelti per la prova hanno osservato come la Border Collie si serviva della zampa per abbassare la leva e ottenere il cibo. «Quando è arrivato il turno dei cani di prova, siamo rimasti completamente sbalorditi», ha affermato il dottor Range. «La maggior parte di loro non ha utilizzato la bocca, ma la zampa, proprio come aveva indicato loro Guinness. Senza la sua dimostrazione, avrebbero certamente scelto il metodo più efficace della bocca.»
In un secondo esperimento, 21 cani hanno osservato il modo in cui Guinness usava la zampa per abbassare la leva. Questa volta però, il cane aveva anche una pallina in bocca. Nel momento in cui è arrivato il turno dei cani della prova, la maggioranza ha utilizzato la bocca per spostare la leva.

«In questo caso, abbiamo creato una situazione in cui era del tutto logico per Guinness servirsi della zampa al fine di non far cadere la pallina», ha spiegato il dottor Range. In altre parole, quando i cani hanno visto perché Guinness aveva usato la zampa e non la bocca (cioè perché teneva una pallina), hanno scelto la soluzione più semplice per abbassare la leva. Tuttavia, quando Guinness non aveva una pallina in bocca, i cani hanno ritenuto che vi fosse un'altra ragione che giustificava il ricorso alla zampa e così l'hanno imitata.

Ciò indica chiaramente che le modalità di imitazione dei cani sono regolate dallo scopo dell’azione: poiché la cagna d’esempio aveva il muso occupato, quindi impossibilitato ad aprire la scatola, ma essi stessi erano liberi, i cani hanno deciso di continuare ad adottare il metodo di apertura a loro più congeniale. Questo comportamento, finora mai riscontrato nemmeno nei nostri parenti più stretti, gli scimpanzé, potrebbe essere assimilato ad altri significativi esempi di corrispondenze cognitive tra essere umano e cane, probabilmente dovute alla lunga e stretta comunicazione durante l’addomesticamento.

Genetica

Scoperto il gene della statura dei cani

scienceIn un gene è scritta la taglia dei cani, il gene decide cioé le dimensioni dei nostri amici a quattro zampe, programmando le differenti taglie sia tra razze diverse sia tra i diversi esemplari di una stessa razza.

Annunciata questa settimana sulla rivista Science, è l'importante scoperta di un team internazionale di ricercatori diretto da Elaine Ostrander dell'Istituto di Ricerca Nazionale americano sul Genoma Umano di Bethesda. Il gene, il fattore di crescita insulino-simile 1 (IGF-1), è una vecchia conoscenza degli scienziati perché è un gene chiave nello sviluppo, nel metabolismo e nella longevità e, a giudicare da questa scoperta sui cani, IGF-1 potrebbe essere importante anche per decidere la nostra statura.

Gli scienziati hanno anche isolato una versione mutata di IGF-1 che è "artefice" dei cani di piccola taglia; questa mutazione genetica forse è comparsa molto presto nella storia dei nostri amici a quattro zampe originatisi circa 15 mila anni fa. Per scoprire il "gene della taglia" dei cani i genetisti di numerosi gruppi di ricerca internazionali sono partiti da centinaia di esemplari della razza dei cani d'acqua portoghese, che sono cani da riporto, da cerca e da acqua caratterizzati da ampia variabilità di taglia, per cui ne esistono di piccolini e di grossi. I genetisti hanno confrontato il Dna di tutti questi cani ed hanno individuato una regione del genoma che varia al variare della taglia del cane corrispondente. In questa regione genomica i genetisti hanno poi isolato il gene della taglia, IGF-1. Per verificare che IGF-1 fosse importante anche per determinare la taglia dei cani di razze diverse, i genetisti hanno poi ripetuto l'analisi del Dna su tantissime razze, dai Chihuahua ai fox terrier e volpini di Pomerania e tante altre di taglia piccola fino ai mastini, ai cani lupo e ai danesi giganti, in tutto studiando oltre 3000 cani di 143 razze diverse. L'analisi ha confermato il ruolo di IGF-1 nel decidere la taglia del cane sia all'interno di una singola razza sia tra razze diverse. Inoltre gli esperti hanno isolato una mutazione di IGF-1 responsabile dei cani di taglia piccola.

Questa mutazione, probabilmente apparsa molto presto nella storia evolutiva dei cani, ha di certo avuto successo perché agli uomini faceva comodo selezionare cani piccoli, più facili da allevare e addomesticare. La scoperta è importante perché 'capendo il modo in cui i geni controllano la taglia dei cani, possiamo capire come la nostra statura e le dimensioni del nostro scheletro siano geneticamente programmate' - ha concluso Ostrander.