Per entrare nell'universo meraviglioso del Cane Corso Italiano. "Il nostro capostipite: Lucio Licinio del Rosso Malpelo" Palermo (I) Per info: fax +390916092199 mobile +393391150787 E-mail: terranovamarcello@libero.it
giovedì 30 ottobre 2008
Il cane e la famiglia
Educare un cucciolo
Autore: Lorella Notari
sabato 25 ottobre 2008
Per il mio PET......
- K. LORENZ -
Si confida in Dio come il cane confida nel padrone. Basta un fischio, e il cane accorre. Dovunque vada, ti segue allegro, senza chiedere, senza pensare. In capo al mondo.
- ANDREJ SISJAVSKIJ -
Un cane è l'unico essere al mondo che ama voi più che se stesso.
- JOSH BILLINGS -
O filosofi, abbiate tutti un cane. E prima di affermare qualsiasi cosa, guardate il vostro cane. Forse più di una vostra affermazione vi resterà allora nella penna.
- LUIGI PIRANDELLO -
Iddio creò l'uomo, poi, vedendolo così debole, creò il cane.
- ALPHONSE TOUSSENEL -
Dio si fermò un momento dopo aver creato il cane per guardarlo...e seppe che era buono, che non aveva tralasciato nulla, che non avrebbe potuto fare meglio.
- RAINER MARIA RILKE -
I cani sono il nostro tramite con il paradiso... sedersi con un cane su di una collina in uno splendido pomeriggio è come tornare all'Eden, dove non fare nulla non era noioso - era la pace.
- MILAN KUNDERA -
I cani non sono tutto nella vita, ma riempiono la nostra esistenza.
- ROGER CARAS -
Possiamo giudicare il cuore di un uomo dal modo in cui tratta gli animali.
- EMANUEL KANT
Se la Provvidenza vi farà trovare un cane abbandonato, bisognoso, come voi, di affetto, dovrete trattarlo da amico.
Il cuore dell'animale batterà sempre col vostro fino al giorno in cui il sacerdote di Cristo vi benedirà per l'ultima volta, mentre il cane piangerà per voi, nel nome della natura.
- PADRE LACORDAIRE -
Guarda quel povero cane di nessuno. Chiamalo, dagli un po' della tua merenda, fagli una carezza. E' il Signore che te lo manda perchè tu possa fare una buona azione verso una sua creatura così abbandonata.
- SAN GIOVANNI BOSCO -
Compra un cucciolo ed il tuo denaro comprerà amore eterno.
- RUDYARD KIPLING -
Non dobbiamo guadagnarci la sua fiducia o la sua amicizia: è nato per essere nostro amico; quando i suoi occhi sono ancora chiusi, lui già crede in noi: prima ancora di nascere, ha già dato se stesso all'uomo
- MAURICE MAETERLINCK -
Il Suo soffio.....
venerdì 24 ottobre 2008
E' arrivato il momento ....Esposizione Internazionale Kennel Club Palermo
P.S. SIETE TUTTI INVITATI, L'INGRESSO E' LIBERO E AVRÒ TEMPO DA DEDICARVI PER GLI AUTOGRAFI, NON POSSO DELUDERE I MIEI FANS!!
Lucio Licinio
P.S.2 RICORDATEVI CHE SONO UN CAGNOLINO MOLTO SPIRITOSO E A "VOLTE " DICO E SCRIVO QUALCHE BUGIA, AH AH AH AH
mercoledì 22 ottobre 2008
La cura del mantello
Tra l’altro, la spazzolatura frequentemente ci consente di monitorare lo stato della pelo e della cute, di individuare la presenza di parassiti e patologie a carico dell’apparato tegumentario. Quante volte durante la cura del mantello percepiamo la presenza di insidiosi noduli cutanei, altrimenti passati inosservati, e quindi possiamo correre precocemente ai ripari, sulla base di ciò che ci consiglia il veterinario? Spazzolando il dorso, è facile trovare la forfora, spesso un segno di alterazione cutanea che è indice di squilibri metabolici.
Cura delle unghie
La muta stagionale
è fondamentale agevolare tale separazione con l'ausilio di pettini e spazzole.
I lupi selvatici facilitano la muta con il passaggio tra i rovi e rotolandosi sul terreno, queste sono le loro spazzole!!
Una grave conseguenza nel lasciare sottopelo e pelo morto addosso all'animale è quella di facilitare l'accumulo di condensa tra il pelo e la pelle, inoltre non passando più aria tra i peli possono insorgere dermatosi.
Armiamoci di pettini e subito al lavoro!
Non bisogna aspettare troppo tempo ma è meglio effettuare più passate per rendere meno fastidiosa l'operazione.
Per i cani a pelo duro consiglio di munirsi di un semplice attrezzo in commercio: è una lama dentellata ricurva su se stessa con un manico di plastica (simile all'attrezzo con il quale tolgono il sudore ai cavalli), si passa partendo dalla testa "a pelo" su tutto il corpo.
Per cani a pelo raso utilizziamo un guanto in gomma con i dentini conici di circa 5 mm., non mi piacciono tante versioni con setole o spazzole morbide.
Questo è anche il periodo dello stripping per i Terriers, Schnauzer e Bassotti.
Non indugiate al pensiero di avere un cane con il pelo più corto, è la tessitura e l'infoltimento di quest'ultimo che protegge l'animale, non la lunghezza totale.
Possiamo ben comprendere questo concetto pensando al mantello di copertura di un Boxer o Dobermann e quello di un Brie o Terranova, non vi pare?In mancanza di tempo o per effettuare un lavoro più completo dovreste rivolgervi ad un centro di toelettatura esponendo la necessità da svolgere; non prendete appuntamento "solo per un bagnetto" siate chiari ed espliciti, vi assicuro che si rimane di cattivo umore quando ci si aspetta un cane da lavare in un'oretta e poi si vede che necessita di un'altra buona mezzora per la cardatura, questione di organizzazione del lavoro!!!!
Nel Centro di toelettatura utilizzo un turbo che mediante un getto di aria molto forte mi aiuta ad eliminare parecchio pelo senza intervenire con attrezzi quali spazzole, pettini, cardatori; è molto meno traumatica l'azione sul cane ed anche più veloce. In casa è difficile utilizzare tali apparecchi in quanto lanciano peli ovunque, bisognerebbe avere una stanza apposta!
Effettuando sul cane queste operazioni per la muta, ricordatevi di dare una controllatina al canale uditivo ed estirpare eventuali peli, accertavi che non ci sia cerume, anche le unghie vanno esaminate in special modo lo sperone, guardate in bocca per accertarsi che non ci sia tartaro a livello del colletto dei denti……insomma un bel check up per il nostro amico. Anche a livello comportamentale tutto ciò serve ad instaurare quel feeling necessario tra padrone ed animale, altrimenti capita che s'invertano i ruoli…..come spesso si vede in giro!!!
martedì 21 ottobre 2008
CANI PERICOLOSI: VETERINARIO, NO BLACK LIST MA FORMAZIONE
Non esistono razze canine pericolose, la violenza non e’ genetica nel cane come non lo è nell’uomo. Lo afferma Raimondo Colangeli, Presidente della Societa’ Italiana di Scienze Comportamentali Applicate (Sisca-Federata Associazione nazionale medici veterinari italiani) e medico veterinario comportamentalista, tra gli esperti che hanno partecipato oggi al tavolo per il benessere animale voluto dal Sottosegretario Francesca Martini. |
Per Colangeli quattro i motivi per abbandonare la black lista. Ecco i punti: - MANCANO NUMERI REALI DELLE AGGRESSIONI: ’’In Italia manca una panoramica reale delle aggressioni’’, afferma l’esperto. ’’Nonostante ciò - aggiunge - se si controllassero le aggressioni legate ai soggetti delle razze in questione se ne potrebbe facilmente dedurre che il numero di aggressioni legate ai suddetti soggetti risultano molto meno importanti rispetto a soggetti di razze che neanche figurano nelle varie ordinanze ministeriali’’; - VIOLENZA NON E’ GENETICA: ’’Una causa socio-culturale porta a scegliere alcuni tipi di razze per esaltare una violenza sociale di alcuni individui, ma qui non vi e’ nulla di genetico (nei cani come negli umani). La formazione dei proprietari e di tutti gli attori della filiera dell’animale da compagnia e’ la soluzione del problema’’; - PROTOCOLLI ALLEVAMENTO SBAGLIATI: ’’Razze canine considerate mansuete hanno dei comportamenti di aggressione legate a delle patologie comportamentali legate a protocolli di allevamento che non sono attenti ad uno sviluppo comportamentale’’ socievole; la razza non ha la minima importanza ai fini del rilevamento epidemiologico’’; - CONTRASTARE ADDESTRAMENTO ALL’ATTACCO: ’’Va contrastato qualunque addestramento che tenda ad aumentare o modificare sequenzialmente il comportamento di aggressione di un cane’’. Come in altri paesi europei ’’l’addestramento all’attacco deve essere strettamente regolamentato. I cani morsicatori devono essere valutati ed in caso aiutati attraverso una terapia mirata’’. |
DATA: 08-07-2008 FONTE: ANSA |
ANCORA TANTI ABBANDONI AL SUD!!!
venerdì 17 ottobre 2008
Perchè tira che vuol tornare a casa?
Le cause principali:
- il cane non è in buona salute
- il cane è obeso o in sovrappeso
- viene portato in luoghi che non sono di suo gradimento
- viene portato dove ci sono odori, rumori o altri agenti esterni che lo disturbano
- uscendo incontra animali, persone o altro che lo spaventano
- portandolo fuori viene distolto e allontanato da qualcosa o da qualcuno che lo stimolava particolarmente
- l'accompagnatore del momento non gli da sufficiente sicurezza
- le condizioni meteorologiche non sono favorevoli (vento, sole, pioggia, gelo, neve)
- passeggiate troppo lunghe che lo stancano
- è stata superata l'ora del pasto
cosa fare:
- elimina le cause principali
- se già non lo è, educa il cane alla condotta al guinzaglio
- se già non lo sa fare, insegnagli molto bene il torna
- cerca un luogo sicuro dove lasciarlo libero dal guinzaglio
- portati qualche gioco conosciuto per farlo giocare
- lasciagli scegliere il gioco ed accetta di giocare con lui
- sosta più a lungo nei luoghi di suo gradimento
- lascialo annusare più spesso e più a lungo, a patto che non diventi morboso
- con le dovute precauzioni lascialo giocare con altri cani conosciuti
- con il giusto controllo, lasciagli scegliere il percorso della passeggiata
interventi correttivi:
- se possibile, cambia spesso percorso
- se possibile cambia spesso luogo dove giocare
- se possibile, al ritorno, non fare la stessa strada dell'andata
- controlla bene la condotta al guinzaglio
- eventualmente, raggiunto l'ingresso di casa, prosegui oltre rimandando il rientro
- raggiunto l'ingresso di casa, sosta per qualche minuto prima di rientrare
I condroprotettori
L'origine è prevalentemente secondaria, cioè si manifesta come conseguenza di una preesistente artropatia di natura infiammatoria o degenerativa, sia nel cane giovane, sia nel cane anziano.
E' importante sottolineare, in ogni caso, che i tratti flogistico-ossidativi e quelli degenerativi spesso coesistono e risultano essere fonte di danno per la cartilagine, a causa dell'effetto distruttivo rispettivamente dei radicali liberi, delle citochine infiammatorie e di tutte quelle sostanze MMP (metalloproteinasi) che in corso di artrosi vengono prodotte in eccesso dalle cellule articolari causando un sistematico degrado della matrice ossea e cartilaginea.
Nel cane, a differenza di quel che accade nell'uomo, l'artrosi non è una malattia tipica dell'invecchiamento, ma può manifestarsi anche in età assai giovane, come conseguenza degenerativa di patologie tipiche dello sviluppo, prime fra tutte le displasie.
La novità apportata dal concetto condroprotettivo è rappresentata dal considerare la possibilità di arrestare o, perlomeno, rallentare l'iter patogenico della malattia, ovvero opporsi alla progressione dei fenomeni degenerativi cartilaginei e, quindi, al danno articolare indotto dall'artrosi.
A svolgere questo compito entrano in gioco sostanze quali il Condroitin solfato (CS), la Glucosamina solfato (GS) e l'Acido ialuronico (HA), tutte sostanze precursori/costituenti dei Glicosaminoglicani (termine che viene abbreviato con la sigla convenzionale GAGs) i quali, in pratica, inibiscono in maniera efficace gli enzimi di degenerazione presenti nella cartilagine e nel liquido sinoviale. Oltre a ciò favoriscono la sintesi (produzione) di proteoglicani, sostanze basilari del tessuto cartilagineo-articolare, aumentano la viscosità sinoviale e la produzione di collagene normale, riducono l'infiammazione e la produzione di prostaglandine ed allontanano i radicali liberi.
Riassumendo, i GAGs sono integratori alimentari che si ritiene abbiano effetto positivo sulla salute della cartilagine, fornendo ad essa i precursori necessari per la sua manutenzione e riparazione.
Per questo motivo sono indicati in tutti quei cani di razza grande e gigante in cui la patologia articolare è spesso frequente; inserendo i GAGs nell'alimentazione del cucciolone è possibile sfruttare a pieno l'azione principalmente preventiva. Possono essere usati come monoterapia oppure essere associati, nel caso di evidente zoppia, a veri e propri antinfiammatori, sia steroidei che non-steroidei (FANS), ma ritengo che la scelta di utilizzare antinfiammatori debba essere preceduta da una visita ortopedica specialistica poiché sotto l'effetto di tali farmaci potrebbero rimanere celate, magari per troppo tempo, patologie molto serie come la displasia dell'anca e del gomito.
I GAGs sono considerati dal punto di vista farmacologico degli integratori alimentari, un supporto nutrizionale, e possono essere utilizzati per circa 4-6 settimane a cicli di 3-4 volte l'anno; pur non esistendo controindicazioni specifiche, in soggetti diabetici o affetti da intolleranza al glucosio, devono essere somministrati sotto diretto controllo medico.
Non sono stati registrati effetti di sovradosaggio, ma consiglio sempre di attenersi alle indicazioni fornite dalle aziende produttrici, oltre che da quelle del proprio medico curante.
Nella mia modesta esperienza ho potuto valutare l'efficacia di questi prodotti su molti soggetti sia giovani che anziani e per questo motivo sono solita prescrivere a cuccioli di taglia maxi, condroprotettori più o meno concentrati secondo le singole necessità, ma, allo stesso tempo, ritengo necessario insistere sull'importanza di una corretta alimentazione, basata sull'utilizzo di cibi completi e soprattutto dosati correttamente (non eccedere nelle razioni!), sulla limitazione dell'esercizio fisico nei cuccioli per evitare un dannoso stress articolare, mentre l’esercizio fisico dovrà essere costante (fatto di camminate ma non di corse) per quanto riguarda i cani adulti ed anziani.
Purtroppo non posso fornire dati sull'efficacia di prodotti naturali ad azione condroprotettrice come quelli ricavati da molluschi, pinne di squalo ecc., poiché preferisco affidarmi ad integratori di sintesi, che ritengo essere il risultato di anni di ricerca e di studio da parte di aziende farmaceutiche, le quali sono in grado di fornirci dei dati precisi, non aleatori, sulle quantità di principi attivi presenti in ogni singola somministrazione, sugli eventuali effetti collaterali, sull'appetibilità ed infine sui costi.
La displasia del gomito nel cane
I capi ossei presenti nell’articolazione del gomito sono rappresentati dalla porzione distale dell’omero e dalla porzioni prossimali di radio e ulna.
I segmenti ossei hanno una capsula articolare comune, rinforzata anteriormente da un legamento membranoso.
Vi sono poi due legamenti collaterali, uno mediale (faccia interna) e uno laterale (faccia esterna), il legamento anulare del radio e il legamento obliquo.
I muscoli ei tendini: i tendini del brachiale e del bicipite e i muscoli flessori ed estensori di carpo ed avambraccio.
Cosa comporta e che cosa è la displasia del gomito
E' una malformazione articolare che può essere causata da un'incongruenza articolare (a causa di una crescita asincrona di radio ed ulna) e/o da una alterazione dell’incisura semilunare dell’ulna.
L’incongruenza articolare comporta un sovraccarico ed un’eccessiva sollecitazione:
- del processo coronoideo mediale dell’ulna e del condilo mediale dell’omero nella frammentazione del processo coronoideo dell’ulna, o FCP.
- del condilo mediale dell’omero quando la crescita del radio è inferiore a quella dell’ulna, con conseguente osteocondrite dissecante, o OCD.
- del processo anconeo dell’ulna quando la crescita del radio è superiore a quella dell’ulna con conseguente mancata unione del processo anconeo dell’ulna, o UAP.
- dell’incisura semilunare dell’ulna quando questa assume una forma ellittica
L’aspetto fondamentale della displasia del gomito è rappresentato dall’osteocondrosi, ovvero da una carenza dell’ossificazione encondrale a livello di cartilagine di coniugazione e articolare, tipica del periodo di rapido accrescimento.
Si tratta di un processo degenerativo a carico della cartilagine e dell’osso.
Le regioni ossee interessate sono le fisi (zone di accrescimento) e le cartilagini articolari.
L’eziologia dell’osteocondrosi non è ancora stata del tutto chiarita, sebbene siano stati evidenziati alcuni fattori quasi sicuramente scatenanti.
- Fattori genetici : sono importanti soprattutto in relazione al rapido accrescimento osservato in cani con rapido e grande sviluppo scheletrico e muscolare (infatti è difficile riscontrare osteocondrosi in soggetti con peso inferiore ai 25 kg). Inoltre nei soggetti di sesso maschile l’incidenza è doppia o tripla rispetto a quella riscontrata nelle femmine, le quali hanno una velocità di crescita inferiore.
- Fattori alimentari : l’iperalimentazione e la sovra-integrazione promuovono un rapido accrescimento con conseguente aumento del carico meccanico su superfici scheletriche ancora immature.
- Fattori ormonali : causato da disfunzioni ormonali, o per causa di ormoni.
Si tratta di una patologia multifattoriale in cui diverse cause interagiscono portando un aumento del ritmo di crescita e dell’incremento ponderale.
Questo, a sua volta, determina dei traumi e delle alterazioni sui processi di ossificazione encondrale a livello di cartilagini di accrescimento e articolari, e quindi l’instaurarsi di processi osteocondrosici degenerativi.
I soggetti più colpiti sono quindi i cani di grossa taglia in accrescimento.
Oltre al peso anche il grado di attività può rappresentare un fattore scatenante la patologia.
Per finire, a seconda della regione scheletrica in cui l’osteocondrosi si manifesta, il cane presenterà delle patologie differenti con differenti sintomatologie cliniche.
Le patologie che concorrono nella displasia del gomito:
OCD – Osteocondrite dissecante
Consiste infatti in un processo di osteocondrosi localizzato alla cartilagine articolare della superficie distale e mediale del condilo omerale.
La ritardata ossificazione determinata dall’osteocondrosi provoca un ispessimento della cartilagine che, a sua volta, può determinare la sofferenza e la morte dei condrociti (cellule cartilaginee) più distanti, in quanto non ricevono il nutrimento necessario.
Il lembo cartilagineo morto si stacca dall’osso subcondrale in seguito anche ai microtraumi e al carico ponderale.
L’osso subcondrale così esposto scatena una serie di meccanismi reattivi che portano all’infiammazione e all’artrosi.
Sintomi: zoppia, risparmio dell’arto ed atteggiamento antalgico, con carpo valgo, in stazione.
Il sospetto di displasia del gomito nasce ogni qual volta un cucciolo di razza predisposta presenti una zoppia a carico dell’arto anteriore e la visita clinica evidenzi dolore alla palpazione profonda ed ai movimenti passivi del gomito.
La diagnosi viene raggiunta con esame radiografico.
L’unica terapia che da risultati validi è rappresentata dall’intervento chirurgico con asportazione del frammento cartilagineo e pulizia della lesione.
I risultati sono buoni se l’intervento è precoce.
UAP - Mancata fusione del processo anconeo
Il processo anconeo è una porzione dell’ulna che delimita la grande incisura semilunare, la quale a sua volta si articola con l’omero.
Nelle razze pesanti il processo anconeo presenta un centro di ossificazione autonomo: una cartilagine di accrescimento lo “collega” con il resto dell’ulna.
La fusione con l’ulna avviene tra gli 84 e i 164 giorni, circa nel 4° mese di età.
Per la mancata fusione esistono diverse teorie: una di tipo meccanico, con traumi di diversa entità che agiscono sul processo anconeo non ancora totalmente calcificato; ciò determina una frattura a livello della fisi.
Una seconda teoria parla della chiusura precoce della cartilagine di accrescimento distale dell’ulna; il radio cresce in misura maggiore e più rapidamente rispetto all’ulna e crescendo forza sul condilo mediale dell’omero, che a sua volta trasmette la spinta al processo anconeo. Questo, non essendo ancora fuso con l’ulna, se ne distacca.
La terza teoria ritiene che un ritardo nel processo di ossificazione encondrale (osteocondrosi) della fisi di accrescimento del processo anconeo possa contribuire alla debolezza strutturale del processo e al suo distacco in seguito alle sollecitazioni meccaniche articolari.
Anche in caso di UAP, l’insorgere della malattia determina un risentimento algico con una zoppia di 1° o 2° grado, di solito intorno ai 5 mesi.
La diagnosi che avviene mediante esame radiografico
Quando la patologia è bilaterale la sintomatologia è meno appariscente e spesso porta a diagnosi tardive, con artrosi ormai avanzata.
Anche in questo caso è necessario ricorrere all’intervento chirurgico, mediante il quale si provvederà all’asportazione del frammento o alla sua fissazione tramite vite.
FCP – Frammentazione del processo coronoideo mediale dell’ulna
Colpisce prevalentemente cani appartenenti a razze di grossa taglia, con incidenza maggiore nei maschi.
Spesso la lesione interessa entrambi gli arti e si può verificare contemporaneamente a OCD del condilo omerale.
Anche il processo coronoideo ha un proprio nucleo di ossificazione, con una fisi di accrescimento che si fonde con l’ulna dopo quella dell’anconeo, a 6 mesi.
Se la cartilagine di accrescimento risulta interessata da osteocondrosi il processo coronoideo può staccarsi o frammentarsi.
Un'altra teoria presuppone una precoce chiusura della cartilagine di accrescimento del radio; l’ulna quindi cresce di più e più in fretta, determinando una maggior sollecitazione e una sofferenza a carico del processo coronoideo mediale, che si può staccare o frammentare.
Sintomi: zoppia, andatura rigida e innaturale accompagnata da sollevamento della testa quando c’è avanzamento dell’arto interessato.
Il cane prova dolore nei movimenti di flessione ed estensione.
La diagnosi è sempre radiografica, la terapia è di tipo chirurgico con asportazione dei frammenti e pulizia articolare.
Componente genetica
La componente genetica è importantissima come fattore predisponente, quindi è indispensabile un'attenta selezione dei riproduttori.
Fondamentale, però, anche la corretta alimentazione, specie per i soggetti di taglia grande e gigante in cui non si deve ricercare una crescita troppo veloce: l'eccessivo incremento del peso corporeo, determina una forza di carico che va a gravare su articolazioni e strutture muscolo-scheletriche ancora inadeguate ed immature; come diretta conseguenza avremo uno stato di sofferenza dell’intera articolazione e una predisposizione ai fenomeni degenerativi che sono alla base della displasia del gomito.
Sigle di classificazione
0 - Normale
I - Quasi normale
II - Artrosi media
III - Grave artrosi
Come per l'anca anche per la displasia del gomito, in Italia i controlli sono fortemente raccomandati ma non sono al momento obbligatori per la maggior parte delle razze.
La displasia dell'anca nel cane
Questa patologia colpisce cani di qualsiasi razza, indipendentemente dal sesso, ma con un'incidenza maggiore per i cani di taglia grande. Le razze considerate più a rischio sono il Pastore Tedesco, il San. Bernardo, il Labrador, il Golden Retriever, il Rottweiler, i Bovari, i Mastiff e molti altri, senza escludere tutti i cani incrociati con razze predisposte.
Le cause di questa malattia sembrano essere diverse ma la sua componente ereditaria pare costituire, ancora oggi, quella più influente: secondo alcuni studi pare ormai assodato che la displasia abbia carattere poligenico, cioè che dipenda dall'intervento di più geni e da diverse cause esterne quali ambientali, alimentari e traumatiche. Inoltre è una patologia con andamento recessivo, ciò conferma il fatto che non è sempre vero quando si dice che una coppia di cani non displasici potrà generare soltanto cuccioli sani, potrà saltare una generazione e ripresentarsi a quella successiva e la malattia potrà quindi manifestarsi anche in figli di genitori sanissimi, e viceversa.
SINTOMI: la displasia ha esordio con una zoppia più o meno evidente a causa dell'attrito fra le due superfici articolari che provocano dolore. Prima di tutto il cane accuserà una zoppia saltuaria in particolar modo all'inizio dell'attività fisica, che andrà poi migliorando con il movimento. Nel tempo, con l'aggravarsi della situazione, la zoppia tenderà ad aumentare fin quando il cane sarà costretto a movimenti macchinosi e accompagnati da immensi sforzi per alzarsi e sdraiarsi a terra.
DIAGNOSI: a parte la sintomatologia, alle volte fin troppo evidente, è necessario un esame radiologico delle articolazioni coxo-femorali per redigere una diagnosi certa. Il tutto va eseguito con il cane in anestesia generale per via della posizione scomoda e dolorosa (a causa della malattia) che dovrà assumere. La lastra, per avere validità legale (ovvero, per far si che il responso venga trascritto sul pedigree dell'animale), deve essere eseguita da un veterinario autorizzato che invierà, in seguito, le lastre alla centrale di lettura specializzata in questa patologia.
TERAPIA: la terapia può essere di tipo medico – conservativo, basata cioè sulla somministrazione di antinfiammatori, condroprotettori, agopuntura ecc. mirata a ridurre il dolore oppure di tipo chirurgico.
I procedimenti chirurgici che possono essere eseguiti sono 3:
- La protesi d'anca: può essere di diversi materiali (es. ceramica) ed è un intervento che richiede bravura, capacità suprema e un'attrezzatura all'avanguardia; ha un costo molto elevato, prevede un periodo post – operatorio molto lungo e le possibilità di riuscita purtroppo sono molto variabili. Possono verificarsi casi di rigetto ma se l'esito dell'intervento risulta positivo il cane tornerà a vivere una vita più che normale.
- Triplice osteotomia del bacino: questo secondo intervento consiste nel ruotare la parte acetabolare del bacino quanto basta per ricoprire la testa del femore. Ciò necessita di un acetabolo in buone condizioni e comunque va eseguito in età precoce, non appena viene scoperta la malattia. Anche in questo caso occorre bravura ed esperienza.
- Ostectomia della testa del femore: questo tipo di operazione si prefigge di intervenire sulla testa del femore, asportandola completamente; con il tempo si verrà a formare una nuova articolazione che pur essendo meno funzionale permetterà al cane una vita normale, senza costringerlo a sentir dolore ad ogni passo. Anche questo tipo di intervento va eseguito prima che il cane manifesti un eccessivo calo delle masse muscolari ma i costi sono nettamente inferiori rispetto alle altre operazioni. Il tempo di recupero va dai 2 ai 4 mesi ed i risultati sono più che buoni.
Detto questo, è opportuno ribadire ancora una volta l'importanza genetica di questa malattia: è fondamentale eliminare dalla riproduzione cani displasici, maschi o femmine che siano, ed anche cani sani ma che hanno generato figli malati. In via preventiva, l'importanza della selezione ha un'enorme significato perché ci permette di tenere sotto controllo, per quanto purtroppo possibile, la displasia. Diffidiamo inoltre degli allevamenti che accoppiano troppo spesso consanguinei e pretendiamo che ci venga mostrato l'esito della radiografia di entrambi i genitori del cucciolo che stiamo per acquistare. Non dimentichiamoci infine l'obbligatorietà di far eseguire la lastra a tutti i cani a rischio che dovrebbero essere avviati alla riproduzione o ad attività agonistiche.
RIPORTIAMO QUI DI SEGUITO LA TABELLA RIGUARDANTE I VARI GRADI DI DISPLASIA APPROVATI DALLA F.C.I.
HD.A | NORMALE |
HD.B | QUASI NORMALE |
HD.C | LEGGERA DISPLASIA |
HD.D | MEDIA DISPLASIA |
HD.E | GRAVE DISPLASIA |
Il decalogo per l'acquisto del vostro PET
Allora leggete questo decalogo e via alla nuova VITA........
Suggeriamo quindi a coloro che desiderano acquistare un cucciolo di attenersi alle seguenti indicazioni:
1. Preferibilmente acquistare cuccioli di età compresa tra 55 e 60 giorni per permettere il loro corretto sviluppo psicofisico. Animali più giovani sono estremamente delicati e si evita in questo modo di favorire il commercio di animali troppo piccoli e non in grado di sopportare trasporti e manipolazioni eccessive.
2. Verificare lo stato vaccinale sull'apposito libretto sanitario fornito con il cane. Le vaccinazioni devono recare il nominativo e il timbro leggibile di un medico veterinario. Vaccinazioni non certificate da medici veterinari sono da ritenersi nulle e quindi devono essere ripetute.
3. Sottoporre al più presto l'animale ad una visita di controllo dal proprio veterinario di fiducia.
4. Tenere presente che le vaccinazioni non garantiscono nei primi tempi l'effettiva protezione dell'animale molto giovane e che devono essere ripetute (richiami) a scadenze fisse per i primi mesi di vita per proteggere adeguatamente il cucciolo. Un cane di due mesi non può avere già terminato il programma vaccinale.
5. Limitare per i primi giorni i contatti del cucciolo con cani non ben conosciuti e non frequentare con animali molto piccoli e non vaccinati le aree normalmente riservate ai cani.
6. Ad animali molto giovani non somministrare farmaci di nessun genere (antielmintici, antibiotici, antiparassitari esterni) se non prescritti dal medico veterinario. Ogni farmaco ha indicazioni precise e va utilizzato solo in seguito a visita clinica o ad esami particolari. Errori di dosaggio o farmaci inutili possono causare danni gravissimi ed anche la morte del cucciolo.
7. Non utilizzare farmaci a caso o provenienti da confezioni aperte perché suggeriti da amici o forniti dal venditore insieme all'animale. Se il cucciolo presenta segni di malessere consultare immediatamente il proprio veterinario.
8. Se l'animale è di razza e munito di pedigree deve recare un numero di tatuaggio impresso sull'orecchio o sulla coscia destra che indichi la reale identità del cane acquistato. Se di età inferiore ai 4 mesi il tatuaggio può non essere già effettuato, ma il numero deve essere già attribuito. Deve necessariamente per legge avere il microchip e l'iscrizione all'anagrafe canina. Non devono esserci discrepanze tra la data di nascita riportata dal pedigree e quella del libretto sanitario: se ciò avviene il libretto o il pedigree probabilmente appartengono ad un altro animale e quindi il proprio cane deve essere considerato privo delle vaccinazioni.
9. L'animale regolarmente iscritto ai libri genealogici lo è dalla nascita, non deve quindi essere richiesto dal venditore un supplemento del costo del soggetto per procurare il pedigree già attribuito (ad esclusione delle spese di spedizione). Per ulteriori informazioni circa il costo reale del pedigree rivolgersi alla sede ENCI (Ente Nazionale Cinologia Italiana) più vicina.
10. Verificare attentamente le condizioni di vendita del cane (contratto) e richiedere al venditore informazioni in caso di indicazioni poco chiare. Non fidarsi di "promesse verbali", ma richiedere garanzie scritte.
Richiedere in ogni caso al proprio medico veterinario ulteriori consigli PRIMA di effettuare l'acquisto di animali di qualsiasi tipo.
Ricordarsi inoltre che il reato di maltrattamento degli animali richiede denuncia alla Magistratura in base alla modifica dell'articolo 727 della legge 473 del 22-11-93 del CODICE PENALE.
Tribunale degli animali
Entro la fine di ottobre saranno dieci le sezioni attive del tribunale degli animali, una camera arbitrale gratuita che si occupa di dirimere le controversie che hanno come oggetto gli animali.
Aidaa spiega che sono oramai un centinaio gli avvocati ed i giudici onorari che a livello nazionale stanno aderendo a titolo assolutamente gratuito all'iniziativa messa a punto dall'associazione. Per chiedere l'intervento del tribunale degli animali basta inviare una mail con la storia per la quale si vuole istruire una causa di camera arbitrale o la richiesta di accordo stragiudiziale all'e-mail tribunaleanimali@libero.it.
Il tribunale degli animali è già presente a Milano, Parma, Roma e Genova.
giovedì 16 ottobre 2008
Cosa dice lo sbadiglio??
Il più delle volte infatti lo sbadiglio del nostro amico nasce da ragioni ben diverse specie se lo si osserva in contesti in cui sembra fuori luogo: un cane seduto sulle zampe posteriori , con i muscoli in tensione pronti a scattare e lo sguardo eccitato puntato sul padrone, quasi a chiedere qualcosa, sbadiglia ripetutamente, pur non essendo affamato, magari accompagnando la fase finale dello sbadiglio con un uggiolo acuto e un movimento rapido della testa. Una scena del genere ci può far pensare più ad un cane stanco o annoiato ad un cane nervoso o in tensione per qualcosa. In questi casi lo sbadiglio diventa un segnale di stress.
Sono tanti i modi in cui il cane ci comunica il suo malessere, basta imparare a riconoscerli e certo all'inizio non è facile. Si tratta di azioni che il cane compie sempre in stato di agitazione e in momenti della giornata casuali, senza un nesso di coerenza e funzionalità. Le chiamano "attività dislocate" (Valerie O'Farrel) perché sono al di fuori del loro ambito e significato originario.
Facciamo un esempio. Ci sarà capitato qualche volta di rimanere sconcertati e impotenti davanti al nostro cane che cammina ansioso per tutta la casa e si acquatta in ogni angolo della casa a scavare con una smania insolita e irrefrenabile. E' il suo modo di dirci che ha un problema, che è in preda ad un conflittoo ad una frustrazione, che insomma è stressato.
Un messaggio simile ci viene trasmesso da un cane intento a spulciarsi nervosamente e ripetutamente o impegnato con foga a montare oggetti inanimati o comunque teso ad un'azione che per il modo in cui vive e per il modo in cui si svolge è svuotata dal suo significato originario.
Una volta che il padrone ha imparato a capire il messaggio può cominciare a trovare le cause di questa sovraeccitazione che potrebbero essere addebitate a lui stesso, se si tratta di un padrone incoerente e nevrotico, o al cane, quando é particolarmente emotivo e predisposto all'ansia.
Cosa dice la mia coda?
E' infatti così ricca e articolata la loro gamma di espressioni mimico, gestuali, posturali e vocali da lasciarci a volte senza parole!
Possiamo partire anche dal più semplice frà i segnali che il cane ci invia e scoprirvi nuove sfumature di complessità.
Lo scodinzolio, per esempio, che tutti , fin da bambini, impariamo ad interpretare come segno di contentezza, può avere un livello di lettura un po' più complesso. Il cane è contento ed eccitato in misura diversa a seconda dei momenti e questo lui ce lo vuol far sapere tramite la coda.
Se la osserviamo bene, nelle diverse situazioni di eccitazione, scopriamo che il movimento non è sempre uguale a se stesso: cambia la velocità e cambia anche l'ampiezza e queste variazioni più o meno evidenti ci danno informazioni sul diverso grado di eccitazione e sul motivo dell'eccitazione.
Lo scodinzolio leggero all'arrivo del padrone sarà dunque un saluto di routin, mentre quello più rapido e frenetico, magari accompagnato da abbai e balzi, è un'esplosione di gioia per dire "ho sentito la tua mancanza!"
Poi c'è lo scodinzolio che accompagna il gioco, quello ampio e veloce del divertimento, che dà messaggi di approvazione e incitamento al compagno e lo assicura che tutto quello che sta accadendoin quel momento, abbai, ringhi e attacchi, fa parte di una finzione.
Lo scodinzolio lento "con la coda a mezz'asta" è stato invece interpretato (Stanley Coren) come tipico di una fase preliminare al gioco o ad esercizio di addestramento, in cui alla gioia di ricevere attenzione dal padrone si unisce la tensione verso l'apprendimento di un nuovo gioco.
Lo scodinzolio allora è un sorriso o, a seconda dei casi, una bella risata, un urlo di gioia o un'esplosione di entusiasmo, cui partecipa tutto il corpo. e, ci sembrerà strano, anche la "faccia" del cane in quel momento ride a guardarla bene!
Questo ci dà la misura della forte connotazione sociale di questo segnale e ci spiega il motivo per cui un cane scodinzola solo in presenza del padrone o in genere di esseri animali: non accade spesso neanche agli uomini di ridere da soli.
Il Temperamento del cane
I tratti temperamentali derivano sia dalle esperienze di vita vissute dall’animale (es. se è stato allevato dalla propria madre o se è stato inserito presto nella famiglia umana, se è stato ben socializzato con altri cani, se vive da solo o con altri animali, se ha potuto essere ben stimolato ecc…), sia da tratti tipici della propria razza (fissità della razza), o da quelli delle razze incrociate nell’animale. Non va dimenticato infatti che per anni alcuni cani sono stati (o lo sono tuttora) selezionati per varie attività di utilità dell’uomo (es. i cani da caccia, da lavoro, da guardia ecc….), la fissità di certe caratteristiche, protratta per un tempo ragionevolmente lungo, ha dato luogo ha soggetti con peculiarità temperamentali diverse. Non va sottovalutata poi un certa attitudine temperamentali del tutto personale che ogni cane ha. Attraverso numerosi studi intuitivi (come l’osservazione) e scientifici (come l’uso delle scale quantitative) si è giunti alla formulazione di alcuni profili temperamentali.
GIOCOSO:fanno parte di questa categoria cani con carattere festoso, esplorativi, molto giocosi, ben socializzati, con attaccamento positivo al padrone. Di solito non timorosi, poco aggressivi, capaci di far uso di molti segnali calmati. Possono diventare morbosi nell’attaccamento e nella richiesta del gioco.
CURIOSO/IMPAVIDO: sono cani molto esplorativi, curiosi verso gli altri animali e verso gli altri umani. Possono sviluppare iperattività se non adeguatamente stimolati. Poco paurosi, mettono in atto pochi segnali calmanti rivolti verso gli altri cani.
PROPENSO ALLA CACCIA: sono cani molto esplorativi ma anche molto attaccati al padrone, con un senso spiccato verso l’inclinazioni naturali del cane (es. l’abbaio, lo scavare ecc…..). Possono risultare timidi e riservati verso gli estranei umani.
SOCIEVOLE: sono cani che amano soprattutto la presenza di altri esseri della propria specie, sono ben socializzati, poco timorosi. Si affidano molto anche a altri umani che poco conoscono e sembrano poter instaurare attaccamenti parentali multipli.
AGGRESSIVO: cani di solito poco socievoli soprattutto con gli estranei, ma attaccati alla propria famiglia. Possono avere una spiccato senso territoriale. Di solito equilibrati, tendono all’aggressività quando sentono minacciati se stessi o il proprio branco.
mercoledì 15 ottobre 2008
La scelta dell'educatore addestratore
- Diffidate di chi vi propone di affidargli il vostro cane per un determinato periodo, assicurandovi che ve lo riconsegnerà in tal data perfettamente addestrato. Il cane deve lavorare con voi sotto la guida dell’addestratore, che vi aiuterà a stabilire con l'animale un corretto rapporto e vi indicherà in che modo svolgere gli esercizi per ottenere un determinato risultato.
- Diffidate di chi vi propone corsi solo individuali e/o solo di gruppo. L’ideale è alternarli, in modo da avere il controllo del vostro cane sia quando siete soli, sia in presenza di altre persone e, soprattutto, di altri cani.
- Tenete presente che ogni cane è un individuo a sé, con caratteristiche proprie al di là della razza, del sesso e dell’età (fattori senz’altro importanti, ma non unici). E’ quindi impensabile prevedere la durata del corso a priori. Un cane può impiegare mezz’ora a svolgere un esercizio, un altro una settimana.
Per la stessa ragione i metodi di approccio potranno, o meglio dovranno, essere valutati caso per caso dall’addestratore, che saprà intuire i bisogni e le esigenze di cane e proprietario.
- Ricordate che il rinforzo positivo è, in genere, più efficace di qualsiasi metodo coercitivo. Osservate in che modo l’addestratore si pone nei confronti dei cani con cui lavora e quali metodi usa.
- Informatevi, se possibile, sul passato professionale dell’addestratore che intendete scegliere e parlate con persone che si sono già rivolte a lui in precedenza.
Istinto e Imprinting
ISTINTO La parola istinto racchiude una serie di comportamenti innati che non dipendono da esperienze precedenti, ma sono scritti nel codice genetico. Sono generalmente comportamenti utili alla conservazione della specie. Ad esempio, una cagna sa come prendersi cura dei suoi piccoli, anche se si tratta della sua prima cucciolata. E ancora, un cucciolo appena nato cerca immediatamente la mammella della madre per la suzione del latte. La predazione, o la ricerca del cibo in genere, il comportamento sessuale, le cure materne e così via, sono quindi tutti comportamenti istintivi che i nostri cani “conoscono” e trasmettono geneticamente ai propri discendenti. In alcuni casi un comportamento istintivo può essere “raffinato” da uno o più comportamenti appresi, adeguandolo così alle circostanze o ad un determinato bisogno in quel momento. L’istinto è quindi, come abbiamo già detto, garante della conservazione della specie e della sopravvivenza individuale.
Guida alla scelta
NON FARSI TENTARE
Ogni famiglia, come ogni proprietario, ha delle caratteristiche diverse; non è detto quindi che il tenerissimo cucciolone di labrador che hanno appena preso i vostri vicini di casa sia giusto per condividere i ritmi e la routine della vostra vita quotidiana.
LA RAZZA NON E’ ACQUA
Ogni cucciolo di razza raccoglie in sé un patrimonio, non solo genetico, ma anche temperamentale. Il suo carattere sarà quindi un mix tra i tratti temperamentali, ereditati della razza e le sue disposizioni caratteriali, frutto del suo vissuto. La conoscenza delle specificità delle varie razze, vi aiuterà nella scelta del cucciolo più adatto a voi.
LA TAGLIA INGANNA
Non pensate che taglia piccola sia sempre sinonimo di ubbidienza, tranquillità e resa incondizionata al padrone. Proprio come per il genere umano: l’altezza non è correlata al carattere. Potreste scoprire quindi come i piccoli terrier siano indomiti cuori e i grandi molossi sornioni compagni.
SE E’ LA VOSTRA PRIMA VOLTA
Se siete alla prima vostra esperienza cinofila sarebbe utile farsi consigliare da un esperto del settore, uno psicologo canino magari, e non lasciarsi tentare dal cuore, che vi spinge a prendere con voi il primo cucciolo che si avvicina scodinzolando. La scelta deve essere ponderata e ragionevole, se risultasse sbagliata potrebbe procurare molti guai, specialmente al cane.
APRITEVI ALLE NOVITÀ
Non esistono solo Lassie e RinTinTin, il panorama canino è molto grande e sono molte le razze che, poco conosciute, potrebbero fare al caso vostro. Quindi se siete preda della massima “il pastore tedesco è il cane per eccellenza”, siate pronti a ricredervi e ad aprire la mente a mille possibilità.
NON E’ SEMPRE UNA QUESTIONE DI PREZZO
Spesso siamo portati a pensare che prendere un cane in un allevamento comporterà una grossa spesa, ma non è sempre così che vanno le cose. Sicuramente adottare un cane di razza sarà più costoso che comprarlo in un negozio o prenderlo dal canile, allo stesso tempo rappresenta anche una maggiore garanzia. Il buon nome dell’allevatore fa da garante per ciò che riguarda la salute fisica e mentale del cucciolo stesso e questo ovviamente ha un prezzo; ma se la vostra esigenza è quella di avere un buon amico peloso con cui condividere un tratto della vostra vita e non avete intenzione di passare le domeniche tra una mostra cinofila e l’altra, in allevamento potrete trovare ottimi esemplari, magari con uno di quei piccoli difetti che non li rendono cani da esposizione, ma che per voi sono assolutamente inesistenti. In sostanza: se non sarà per voi una tragedia avere un cagnolino che non porta la coda perfettamente alta o che ha una minuta macchiolina nera su di un manto bianco, il prezzo sarà solo una rassicurazione sulla buona salute del vostro amico.
NON SOLO DI PURA RAZZA
Se poi vi sentite pronti per prendere un cane dal rifugio comunale, farete sicuramente una buona azione. A maggior ragione però rivolgetevi ad uno psicologo canino che vi guidi nella scelta giusta. Questi cani hanno infatti bisogno di maggiori attenzioni; spesso abbandonati da precedenti padroni o nati nei rifugi stessi, la vita gli ha già messi a dura prova, per questo saranno ancora più grati se li saprete amare e capire.
Cresciamo bene il cucciolo
Se si comprende il suo carattere pieno di ardore e di premurose attenzioni, se si riesce a capire il suo linguaggio, è molto semplice ottenere l'obbedienza.
Il cucciolo ha bisogno di vivere qualche ora del giorno all'aria aperta e fare movimento, senza essere costretto a estenuanti passeggiate al guinzaglio.
E' consigliabile incoraggiare il suo desiderio di gioco, in particolare con i bambini, per avere a fianco un cane sempre disponibile, gioioso e allegro.