sabato 27 novembre 2010

Basir....Lo standard




Il Corso è una razza molossoide italiana molto antica, le cui radici affondano indietro nel tempo, ma riscoperta solo di recente. Il suo riconoscimento ufficiale è stato infatti ratificato dall'ENCI soltanto nel 1994 dopo un articolato iter che ha visto la nascita prima del Libro Aperto, un registro in cui sono stati recensiti i soggetti meritevoli di attenzione in base al progetto di standard redatto nel 1987 dal Dr. Morsiani, e poi del LIR in cui vengono registrati i soggetti capostipiti di cui non si conoscono gli ascendenti ma in possesso delle caratteristiche di tipicità della razza indicate dallo standard. Pur rimandando, per gli approfondimenti storici e culturali, alle pagine del sito dedicate alla storia e alle origini della razza con tanto di raffigurazioni iconografiche e di riferimenti letterari relativi alla presenza di questo Molosso in Italia da tempo immemore, vogliamo qui evidenziare che la razza, al momento della sua riscoperta negli anni '70, non contava su un numero di esemplari adeguato alla diffusione che la stessa aveva avuto nel passato, ad esempio prima della seconda guerra mondiale. Il programma di recupero, pertanto, si è basato sul reperimento di pochi soggetti tipici che, in qualche modo, richiamavano quelle caratteristiche che facevano del Corso un valido ausiliare per l'allevatore di bestiame, per il cacciatore di cinghiali e tassi o per il massaro in generale. Uno dei soggetti su cui si è basato il processo di recupero della razza, frutto di un primo processo di selezione avviato verso la fine degli anni '70, è stato senza dubbio Basir, un cane da cui lo stesso dr. Antonio Morsiani ha preso spunto per redarre il suo progetto di standard che fu presentato all'ENCI per avviare la pratica di riconoscimento ufficiale della razza.




A titolo di informazione pubblichiamo uno schema di pedigree di Basir:
ASCENDENTI DI BASIR
Nonna
MIRAK
(pr. P. Breber)
Nonno
ALIOT
(pr. L. Iorio)
Nonna
BRINA
(pr. P. Breber)
Nonno
PICCIUT
(pr. A. Gentile)
Padre
DAUNO
(nato il 4/11/1975)
Madre
TIPSI
(nata il 15/01/1978)
BASIR
(nato ad Ottobre 1980)



Il Corso, nonostante il suo nome possa trarre in inganno, è un cane assolutamente italiano, forgiato nelle campagne delle regioni del Sud Italia, in Puglia, in Basilicata, in Campania ecc. La sua presenza in Italia è testimoniata da numerosi riferimenti a questa razza contenuti in innumerevoli scritti del passato remoto e recente.

Come vedono i nostri animali?

Oggi siamo in grado di interpretare con una sufficiente precisione come vedono gli animali grazie all’impegno di molti ricercatori che si sono avvalsi di studi elettrofisiologici, anatomici e comportamentali. Il cane ed il gatto hanno una funzione visiva molto diversa da quella dell’uomo dato che in natura avrebbero la necessità di vedere meglio in condizioni di luce crepuscolare o quasi assente essendo dei predatori notturni. Per questo motivo nella loro retina vi sono moltissimi bastoncelli, recettori sensibili alla luce di minore intensità e sul fondo dell’occhio esiste una struttura, il tappeto lucido, che riflette la poca luce che è presente anche nella notte piu’ buia.

Al buio come di giorno: E’ stato calcolato che il riflesso del fondo dell’occhio nel gatto è 130 volte superiore a quello dell’uomo; per questo motivo vede ancora con un’intensità luminosa 6 volte inferiore alla minima che noi possiamo percepire. Il cane ha caratteristiche simili anche se pare necessiti di intensità lievemente superiori, comunque ha una percezione tale che i ricercatori per osservarne il comportamento devono utilizzare strumenti sofisticati, la loro vista non basta. L’amplificazione della luminosità notturna consente di mettere in risalto le potenziali prede su uno sfondo parzialmente luminoso e di cacciarle. Inoltre i bastoncelli sono finalizzati alla percezione dei movimenti e, se la preda si muove, non può sfuggire.

In uno studio del 1936 negli Stati Uniti è stato dimostrato che pastori tedeschi della Polizia erano in grado di percepire oggetti in movimento ad una distanza variabile tra 810 e 900 metri mentre oggetti fermi erano percepiti a 585 metri o meno. Una vista cosi’ specializzata però non consente di vedere bene i dettagli ma solo l’insieme del campo visivo, in effetti il cane e il gatto come la maggior parte degli animali non hanno la macula, settore del fondo dell’occhio che consente la visione fine indispensabile all’uomo per leggere e svolgere le proprie attività. Anche il campo visivo, cioè l’area che un occhio è in grado di osservare, nei nostri animali ha un’ampiezza variabile con la loro funzione e quindi non solo con la specie ma anche con la razza. Nei brachicefali, cioè nei soggetti con muso appiattito come ad esempio il cane Bulldog o il gatto Persiano, gli occhi sono diretti un po’ lateralmente; nei mesocefali che hanno un muso piu’ allungato, sono disposti verso l’avanti.

Visione a 250 gradi: In media nei cani gli occhi deviano di 20° lateralmente mentre nell’uomo sono diretti in avanti senza alcuna deviazione; per questo motivo il campo visivo totale del cane è di circa 250° mentre quello dell’uomo è di 180° / 190°. Poco comunque se confrontato con quello del cavallo pari a circa 357° che, essendo un potenziale predato, ha necessità di vedere tutto attorno a sé per sopravvivere. Un importante fattore che differenzia la capacità visiva degli animali è anche la loro altezza rispetto al terreno che condiziona la prospettiva: immaginiamo cosa possono vedere un piccolo Yorkshire Terrier o un gatto che entrano in un prato d’ erba non tagliata rispetto ad un Alano. I piccoletti penetrano in una fitta foresta, il colosso passeggia sul prato.

Studi comportamentali hanno evidenziato che il cane ed il gatto hanno una buona capacità di percepire la forma mentre la particolare costituzione della retina ne limita la percezione dei colori, privilegiando le necessità notturne quando i colori scompaiono. Percepiscono quindi dal blu al giallo ma le altre lunghezze d’onda vengono interpretate come sfumature dal bianco al grigio. Il cane non è in grado di distinguere come tali il rosso ed il verde, se ha la funzione di guida per ciechi impara a rispettare il semaforo in rapporto alla luminosità ed alla posizione del settore acceso; però percepisce una scala di grigi che noi non possiamo nemmeno immaginare.

In sintesi estrema possiamo affermare che la funzione visiva del cane e del gatto è inferiore a quella dell’uomo per quanto riguarda la visione binoculare, la percezione dei colori, le capacità di focalizzazione e l’acutezza visiva. E’ però migliore in condizioni di luce attenuata, consente la percezione veloce di nuove immagini e dei movimenti in un campo visivo particolarmente ampio e con una percezione di una scala di grigi a noi sconosciuta. Sono quindi animali che dovrebbero vivere in una nicchia ecologica in cui l’uomo si troverebbe in forti difficoltà. Ciò nonostante si sono adattati molto bene alle nostre esigenze e convivono con noi condividendo a volte le stesse passioni, ad esempio per la televisione.

Attenti alla televisione: A questo proposito attenzione ai possibili problemi: le immagini televisive sono composte da piu’ fotogrammi che si susseguono in sequenza rapida (di solito 60 al secondo) che noi vediamo come un filmato perché siamo in grado al massimo di vedere separate poco piu’ di 50 immagini al secondo. I cani arrivano a percepire fino a 60 sequenze al secondo per cui molti di loro vedono singoli fotogrammi in sequenza rapida ed alcuni, in condizioni patologiche, per questo stimolo possono presentare crisi convulsive.

I sensi dei nostri amici...........a quattro zampe

Spesso nelle descrizioni sulle singole razze canine si fa riferimento ai sensi dei cani, rispetto proprio alle caratteristiche specifiche di quel cane o quell’altro, la vista acuta, il fantastico udito, l’olfatto che non può essere ingannato. Ma facciamo una breve analisi dell’espressione dei cinque sensi nel mondo canino, in modo generico ma anche specifico, con un piccolo riferimento “magico” sul finale.

L’udito. E’ conoscenza comune che i cani percepiscono gli ultrasuoni, ovvero vibrazioni sonore ad altissima frequenza, che noi umani non possiamo sentire. Questa caratteristica era spesso utilizzata durante le guerre, i soldati attraverso speciali fischietti davano ordini ai cani, ordini che il nemico non poteva sentire, e quindi in alcun modo poteva sospettare che il fedele amico dell’avversario fosse pronto a intervenire in qualche modo, magari per chiamare aiuti e rinforzi. In più, noi percepiamo suoni leggeri se sono a circa 4 metri di distanza da noi, questa stessa percezione per il cane corrisponde a 25 metri di distanza, quindi immaginate quanto bene possa distinguere i suoni e percepirne anche la distanza. Di questo ne abbiamo continue prove quotidianamente con i nostri cani, percepiscono suoni e rumori prima di noi, anche i tuoni durante i temporali, ad esempio, sentono quelli che noi non riusciamo a sentire, e anche per quello hanno più paura di noi!

La vista è il senso canino più discusso. Molti affermano che i cani, soprattutto alcuni, come i Levrieri ad esempio, abbiano un’ottima vista, ma altri invece sostengono che loro possono percepire solo i movimenti delle ombre, senza colori. La verità probabilmente sta nel mezzo, i cani vedono in bianco e nero, ma le immagini, in alcune razze più che in altre magari, risultano nitide, e questo grazie anche alle selezioni operate dall’uomo per il miglioramento di una razza. Di sicuro i cani vedono meglio di noi al buio, e i cani pastori posseggono un campo visivo di 180 gradi, che gli fa percepire i gesti del padrone anche a lunghissime distanze. I Levrieri invece, da sempre abituati a cacciare a vista, ci vedono benissimo, forse sono solo i cani da compagnia, che allenando poco questo senso, finiscono per averlo come il più debole dei cinque.

Il gusto e l’olfatto vanno di pari passo nei cani, ma di certo il gusto non è un senso molto utilizzato, visto che la maggior parte dei cani non assapora nessun cibo, lo inghiotte senza nemmeno masticare troppo! Questo anche perchè il gesto istintivo è quello di annusare, infatti se il cane mangia sempre senza annusare prima è bene addestrarlo, in modo che non possa prendere cibo dagli sconosciuti, che potrebbero dargli qualcosa che gli farebbe male. Soffermandoci un attimo sul gusto possiamo aggiungere che questo senso può essere utile però in caso di carenze alimentari, infatti il cane che mangia terra, sassolini o sterco spesso lo fa perchè l’istinto lo spinge verso quei sapori, per assorbire minerali o vitamine. Se il vostro cane lo fa spesso infatti rivolgetevi al vostro veterinario.

Tornando all’olfatto, è chiaro che questo è il senso principale per il cane. Tutta la sua esistenza è guidata dagli odori, ne percepisce a migliaia, riesce a distinguerli e a non farsi sopraffare e ogni cane, anche i più piccoli amici da compagnia, sono capaci di cose che magari nemmeno immaginiamo: sentire la presenza di una sola goccia di sangue in cinque litri d’acqua, distinguere con precisione i tipi di carne, maiale, vitello, pollo; un cane sa sempre cosa sta mangiando. I cani riescono a identificare le parentele dall’odore, a capire se due persone sono gemelle e riescono a seguire gli odori anche se mescolati a puzze molto forti. Pare che anche lo scodinzolio serva a distribuire i segnali olfattivi, legati alla gioia. Sono in grado di seguire le piste per chilometri e chilometri, si fermeranno solo incontrando un corso d’acqua, o se l’oggetto del cercare si è alzato a qualche centimerto da terra, questo perchè il cane non segue solo il singolo odore, umano o animale che sia, ma ne percepisce la combinazione con la terra, l’erba e l’ambiente circostante. Anche il tartufo è fondamentale, non solo l’apparato interno. Il fatto che sia umido serve loro per fissare sulla superficie bagnaticcia le emanazioni, che vanno a stimolare le papille percettive. In più pare che i cani percepiscano in particolar modo gli acidi grassi, ovvero quelli che fanno parte dell’alimentazione dei carnivori. Alcuni cacciatori infatti tengono i loro cani a digiuno il giorno prima della caccia, anche se così rischiano sempre che il cane divori la preda, non solo che la percepisca con una maggiore carica!

Il tatto è invece il senso meno conosciuto. Sappiamo che il pelo si raddrizza se viene sfiorato, che i cani da neve possono dormire al freddo, svegliarsi ricoperti di ghiaccio, senza soffrirne, questo perchè il pelo, con le basse temperature, si infoltisce. Sappiamo che i cani percepiscono perfettamente le percosse così come le carezze, che terreni e percorsi particolari feriscono i cuscinetti plantari, ma ad esempio il ruolo delle vibrisse, simili a quelli dei gatti, non lo conosciamo bene, così come non siamo sicuri del tipo di percezione che il cane ha con il contatto di ogni cosa che tocca o sfiora.

Il vero mistero però resta il sesto senso, quello di cui gli scienziati non vogliono sentir parlare, ma che affascina tantissimo noi che possediamo e amiamo i cani. Come fa un cane a distinguere il rumore della macchina del suo padrone, a distinguerla tra tutte le altre auto e tra quelle dello stesso identico modello? Non può essere solo l’udito così “super sviluppato”, c’è qualcosa in più. E quei cani che percorrono strade sconosciute per tornare a casa? Non è memoria di percorsi fatti mille volte, e allora cos’è? A noi piace pensare che quella sia l’anima speciale dei cani, la loro magia, il sesto senso che li rende davvero speciali.

martedì 23 novembre 2010

La lehismaniosi

Questa malattia è dovuta a un protozoo, un essere microscopico simile a un batterio, chiamato "Leishmania". La leishmaniosi è è presente anche nell’uomo ma è sostenuta in questo caso da una Leishmania diversa da quella che interessa il cane, perciò il cane non può trasmettere la malattia all'uomo. E' portata da una zanzara particolare, il flebotomo che presente in special modo in Toscana, isola d'Elba, Sicilia, Sardegna, Calabria, e Puglia, quindi luoghi di mare. Recentemente si sono verificati numerosi segnalamenti della malattia anche intorno al lago di Garda. Nel cane la malattia si può manifestare con una forma "interna" ed una "esterna". La prima è responsabile di gravi sofferenze del fegato, della milza, dei linfonodi e di molti altri organi. E' una forma però poco comune in quanto il più delle volte le manifestazioni della malattia sono esterne, cioè cutanee. Ci accorgiamo che il nostro cane ha contratto la leishmaniosi perchè il pelo diventa brutto ed presenta una forfora particolare, a grosse scaglie di colore amantiaceo, specie intorno agli occhi (sembra avere gli occhiali), le unghie diventano particolarmente lunghe (onicogrifosi), dimagrisce molto e sembra un cane vecchio. E' una malattia estremamente grave, talvolta mortale. L'aspetto peggiore è che l'infezione non si può curare, cioè il protozoo c'è e rimane. Per diagnosticare la malattia sono utili sia gli esami del sangue (esame sierologico, biochimico, emocromocitometrico ed elettroforesi delle proteine) che l'esame citologico delle lesioni. La terapia consiste nella somministrazione orale di allopurinolo per tutta la vita dell'animale (si tratta un farmaco contro la gotta dell'uomo e che permette di ridurre nel cane l'acido urico, indispensabile a Leishmania per sopravvivere) e antimoniato di meglumina per un periodo variabile ma limitato nel tempo (un farmaco che intacca il metabolismo del protozoo uccidendolo). Con le terapie è possibile far regredire i sintomi (anche se non è cosa semplice) e far si che la leishmania si nasconda dentro certi organi, ma col tempo è possibile che questa torni all'attacco ed il cane peggiori. Prevenire la malattia è fondamentale;

Sporca in casa???

Il problema del cane che sporca in casa, è legato fondamentalmente a due fattori: alimentazione ed educazione sociale. Se escludiamo problemi fisici che potrebbero indurre il cane a sporcare in momenti inopportuni, il comportamento è certamente determinato dalla necessità di rispondere, con dei riflessi condizionati, a stimoli o a situazioni che lo vedono coinvolto direttamente. Dobbiamo ricordare che, la deposizione delle feci e urina, oltre a soddisfare un bisogno fisiologico, è relativa ad un comportamento sociale finalizzato a marcare il territorio, con particolare attenzione per i confini dove, i soggetti dominanti, ribadiscono la loro autorità sullo spazio vitale del gruppo. I segnali vengono inviati non solo ad elementi esterni ma anche a componenti dello stesso gruppo, lo scopo è di manifestare la volontà di mantenere o conquistare la conduzione del branco. Nei soggetti sottomessi o inibiti, può accadere che la deposizione delle feci o di urina avvenga come riflesso nel momento in cui il soggetto dominante è assente infatti, il cane che prima era subalterno, ora prende possesso del territorio comportandosi come il dominante del momento contingente. In tutti i casi, quando un cane sano, ben alimentato e portato fuori regolarmente, sporca comunque in casa, significa che sta vivendo un conflitto sociale con qualcuno della famiglia per la conservazione o la conquista di una posizione sociale adeguata. Una ulteriore causa di eliminazione incontrollata, potrebbe essere dovuta a stress o paure ma, in questi casi, sarà sporadica o limitata nel tempo. I vecchi metodi coercitivi che i nostri nonni hanno sempre adottato ( mettici il muso dentro!! ), oltre ad essere inefficaci sotto il profilo educativo, hanno il potere di procurare traumi che possono sfociare in veri e propri stress: il cane non sporca in presenza del padrone, per timore che gli venga infilato il suo muso nelle feci, ed evacuerà quando il padrone è assente cercando di farlo in angoli nascosti o comunque poco individuabili.

nozioni base:

  • verifica con il tuo veterinario lo stato di salute del cane
  • la dieta deve essere adeguata all'età ed all'attività del cane
  • gli orari dei pasti devono essere sempre mantenuti costanti
  • controlla l'ora in cui sporca ( feci ) e registra il tempo trascorso dall'ultimo pasto, sposta l'ora dei pasti in modo da regolare l'ora in cui dovrà sporcare, di solito il cane, ben alimentato, depone le feci in numero uguale ai pasti principali
  • verifica che il luogo scelto da te sia anche di suo gradimento. Ricorda che il cane sporca solo nei luoghi in cui non si sente minacciato
  • portalo fuori con regolarità, ricorda che un cane adulto SANO può resistere senza urinare non più di sei sette ore, di solito di notte è in grado di sopportare periodi più lunghi
  • impara a riconoscere le sue richieste
  • le uscite quotidiane devono avvenire in ore adeguate alla necessità del cane di sporcare e mantenute costanti e regolari, anche quando si è più disponibili
  • uscendo evita gli stress da separazione
  • portalo fuori regolarmente al mattino anche quando sei in vacanza
  • mantieni costanti i rientri a casa, i ritardi inducono il cane a sporcare in casa per necessità, provando piacere a farlo
  • se rientri prima del previsto, aspetta comunque l'ora solita per portarlo fuori, altrimenti generi una incongruenza nel suo orologio biologico
  • ricorda che costringerlo o permettergli di sporcare in casa, lasci intendere che è possibile e giustificato farlo
  • elimina tutti i supplementi alimentari mantenendo solo i premi educativi
  • le eventuali variazioni di dieta o di tipo di alimento, devono avvenire gradualmente allo scopo di evitare cattive digestioni
  • nel caso di minzioni molto frequenti, potrebbe essere utile razionare la somministrazione dell'acqua, fornendola poco prima di essere disponibili al controllo diretto del cane

  • pulisci i suoi gabinetti senza farti vedere ( potrebbe considerarlo un furto, portandolo a nascondersi per sporcare ), usa prodotti disinfettanti per trattare l'area interessata

interventi

  • stabilisci la gerarchia del gruppo ( vedi capo branco )

  • evita conflitti sociali con il resto del gruppo (attento al rapporto coi bambini)
  • avvia un ciclo di educazione di base a cui deve partecipare tutta la famiglia
  • evita le punizioni corporali, meglio ignorarlo e isolarlo
  • premialo se sporca fuori, lasciandogli fare ciò che vuole dopo aver sporcato: ad esempio, se vuole tornare subito a casa, accontentalo

conclusioni:

Un cane ben alimentato, educato adeguatamente, opportunamente inserito socialmente, felice di far parte del gruppo, sporcherà fuori con regolarità se verrà accompagnato fuori in modo coerente e puntuale.

Il Vaccino

Perché è necessario vaccinare il cane?

Le malattie che possono colpire il cane sono numerose ed alcune di esse possono diventare pericolose in particolare durante i primi mesi di vita, a tal punto da causare la morte di un cucciolo. La vaccinazione rimane l'unico strumento profilattico in grado di proteggere il nostro animale. I cuccioli che nei primi 2 - 3 giorni dalla nascita hanno assunto il colostro (latte materno) sono protetti durante le prime settimane della loro vita dall’immunità anticorpale passiva. Questa immunità, comunque, diminuisce rapidamente lasciando il cucciolo suscettibile alla malattia nel giro di alcune settimane. La durata degli anticorpi colostrali varia in base alla quantità di colostro assunto, all’immunità materna, alla risposta individuale. Quindi scegliere il periodo più adatto per la vaccinazione di un cucciolo non è semplice. Anche il tipo di vaccino da inoculare varia a seconda dell’insorgenza delle malattie: ad esempio il cimurro nel cane è più frequente dai 3 ai 6 mesi, mentre la probabilità di contrarre la gastroenterite è più frequente nei primi 2 mesi. La scelta dei tempi di vaccinazione del cucciolo cambiano anche in base all’endemicità di una malattia o all’esposizione a rischio. Esistono, inoltre, vaccini a più alto titolo e vaccini a basso titolo.Per questo ogni veterinario adotta un differente protocollo vaccinale in base alla situazione immunitaria del cucciolo o al rischio di infezione. In genere le prime vaccinazioni per la gastroenterite si possono effettuare già a 42 giorni con vaccino ad alto titolo in grado di superare la barriera anticorpale colostrale e stimolare l’immunità del soggetto. Se eseguita regolarmente, la vaccinazione può proteggere la vita del tuo animale: ma questo risulta possibile solo se la maggior parte dei proprietari di cani si reca dal Medico Veterinario per un controllo annuale della salute del proprio piccolo amico.

sabato 20 novembre 2010

Camilla Licinia
Ciao a tutti amici miei e non, è da parecchio che non vi vengo a trovare e non vi delizio con i miei post, da oggi spero di riuscire a trovare qualche minutino al giorno per dedicarmi a voi e a chiunque abbia voglia di passare del tempo insieme a me. Vi anticipo che nel tempo che è passato, non sono stato mani nelle ops..zampe nelle zampe, infatti il buon Marcellino è riuscito a farmi "sposare" parecchie volte e anche grazie a questo adesso non sono più da "solo" ma insieme a me, adesso, vivono "Mafalda, Olivia Licinia e Camilla Licinia" senza dimenticare che lo zio Enzo si prende cura di "Aida Licinia". Dopo queste brevi anticipazioni vi posto qualche foto del mio arem e augurandovi una serena notte vi lascio in compagnia delle nostre foto.....notte notte.


Olivia Licinia (nera) Mafalda (fulva)