Solitamente il nostro cucciolo arriva già con un nome datogli dall'allevatore composto dal nome vero e proprio (es. Lucio Licinio ) e dall'affisso dell'allevamento (es. Del Rosso Malpelo) va da sé quindi che, pur restando quello il nome ufficiale del nostro amico QUESTO PUÒ ESSERE CAMBIATO per il piacere di chiamarlo come più ci aggrada e perché pronunciare "Lucio Licinio del Rosso Malpelo" ogni volta che vogliamo impartirgli un comando risulterebbe oltremodo fastidioso.
Senza rifarci ad un famoso film di Troisi sulla brevità dei nomi in relazione alla futura educazione, possiamo comunque affermare che la scelta migliore per il nome del cane sia quella che privilegia nomi mono o bisillabi (es. Fufi Fido). La scelta é talmente ampia che troveremo senz'altro quello che a noi più aggrada. Cominceremo quindi ad usarlo sempre quando ci rivolgeremo al nostro amico.
Ricordiamoci quindi che non dovremo mai dire "Vieni!" oppure "Fido!" per chiamare presso di noi il nostro cane, ma bensì: "Fido...Vieni!". La breve pausa dopo il nome ci dovrà servire per accertarci che il nostro cane abbia compreso che ci rivolgiamo a lui e si sia messo in attenzione, in attesa di conoscere quale sia il nostro comando. Sembra un dettaglio futile ma non lo é. Il nostro amico infatti passa una grandissima parte ad osservarci, ad ascoltarci. Non adottando tale abitudine può benissimo capitare che (ad esempio) mentre stiamo spostando un mobile insieme ad un amico e gli diciamo "Vieni" per invitarlo a spingere il mobile verso di noi il nostro cane esegua quello che lui ritiene un comando rivolto a lui e ci venga tra i piedi venendo ovviamente allontanato! E' quindi evidente che la cosa non potrà che ingenerare grossa confusione in lui ("ho eseguito un ordine...... e sono stato rimproverato").
Adottando la pratica di cui sopra un evento del genere non é possibile.
Quindi, regola fondamentale:
OGNI COMANDO IMPARTITO DEVE ESSERE SEMPRE PRECEDUTO DAL NOME
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