venerdì 26 settembre 2008

Addestramento II

Quando iniziare l'addestramento
Si può cominciare ad educare il cane fin da piccolo: un cucciolo di soli due mesi è molto ricettivo ed è già in grado di apprendere i principi basilari. E' importante che l'educazione inizi non appena il nuovo ospite giunge a casa e che sia impartita in prospettiva del cane che si vuole avere da adulto.
Stabilire subito il rapporto gerarchico
Il cane per istinto cerca nel suo nucleo, sia animale che umano, un capo del branco: il padrone deve affermarsi come tale ed il cane, riconosciuta la sua autorità, sarà disposto ad accettare gli ordini da lui impartiti. La posizione dominante del padrone deve essere riconoscibile da alcuni comportamenti, come il precedere l'animale nell'attraversare le porte, mangiare prima di lui e scegliere i posti della casa dove il cane può stare; è importante anche non subire le iniziative del cane siano esse di gioco o di altro genere.
L'educazione deve essere impartita da tutta la famiglia
Tutti i componenti del nucleo familiare presenti nella casa dove viene accolto il cucciolo devono concorrere alla sua educazione. E' fondamentale che ciò avvenga in maniera omogenea e che non si creino situazioni in cui un familiare sia più "buono" ed uno più "cattivo" o che uno contraddica con un suo ordine l'altro; questo non fa che disorientare il cane che non sa più a chi deve dare retta.
Imparare giocando
Se s'insegnano i comandi fondamentali e le regole principali attraverso il gioco il cane le apprenderà più velocemente. Non bisogna forzare l'animale ma cercare di educarlo quando è disponibile; il gioco aiuta molto perché fa in modo che il cane apprenda senza che questo diventi per lui una sorta di lavoro.
Ricompense e punizioni
Il principio della ricompensa e della punizione è alla base dell'educazione del cane. Sia la ricompensa che la punizione hanno un senso se impartite nell'immediatezza dell'azione dell'animale, altrimenti quest'ultimo non assocerà quello che ha fatto a quello che ha ricevuto. E' consigliabile mantenere una certa costanza nei premi come nelle punizioni e fare in modo che una stessa azione sia lodata o condannata in ogni momento da chi è responsabile dell'educazione.

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