martedì 23 settembre 2008

L'Epilessia

L’epilessia è una patologia purtroppo molto frequente nella clinica neurologica dei piccoli animali. Una crisi convulsiva è causata da un anomalo contatto tra le cellule del cervello e può essere determinata da alterazioni sia a carico del tessuto nervoso stesso, sia di altri organi quali reni o fegato, da patologie metaboliche (ipoglicemia) o infettive ( virus del cimurro nel cane) e, non ultime, da cause traumatiche (trauma cranico) e neoplastiche (masse tumorali). La crisi vera e propria può essere preceduta da alterazioni del comportamento quali: agitazione, tendenza a nascondersi, miagolii, movimenti in circolo.

Questa fase pre-convulsiva può durare da qualche minuto fino a delle ore; lo stadio successivo (crisi convulsiva) generalmente dura solo qualche minuto e la sintomatologia può essere molto violenta: l’animale ha contrazioni generalizzate, perde coscienza, può perdere involontariamente feci e urine.

Il ritorno alla normalità dopo la crisi è rapido, quasi come se l’animale non si fosse accorto di nulla. Spesso può permanere uno stato di disorientamento nei minuti successivi. Una singola crisi convulsiva, pur rappresentando un evento drammatico per il proprietario, non mette il cane o il gatto a rischio di vita; molto diversamente lo “stato di male epilettico” (crisi convulsiva che perdura per più di 30 minuti) o le cosidette “crisi a grappolo” (più di tre crisi nell’arco di una giornata o più crisi nell’ arco di un’ora) pongono l’animale in stato di assoluta emergenza, richiedendo il tempestivo intervento da parte di un medico veterinario.

È molto importante ricordare di non mettere mai le mani in bocca ad un cane o un gatto in corso di crisi convulsiva, non preoccupandosi, come è opinione comune credere, che il nostro animale soffocherà “ingoiando la lingua”, poiché questo non è assolutamente vero.

Fondamentale da parte del proprietario è cercare di mantenere la calma, attendendo la fine della crisi. La terapia dell’epilessia è primariamente volta alla risoluzione della causa scatenante qualora esistesse (insufficienza renale,epatica,traumi,ecc..) o al controllo delle crisi in caso di epilessia cosiddetta idiopatica o primaria (cioè dovuta ad anomalie probabilmente su base genetica del cervello). In quest’ultimo caso il farmaco di elezione è rappresentato dal fenobarbitale, utilizzato da solo o in associazione al bromuro di potassio, solo ed esclusivamente sotto strettissimo controllo medico.


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