COS’E LA MALATTIA PARODONTALE?
Con il termine generico di malattia parodontale, o parodontopatia, si definiscono sia la gengivite, che è un’infiammazione localizzata alle gengive, sia la parodontite, che interessa il dente e tutte le sue strutture di supporto (parodonto). La causa principale di questa patologia è la placca, costituita da batteri e detriti alimentari, che si deposita sulla superficie dei denti, sulla gengiva e sul solco gengivale. La placca con il tempo va incontro ad un processo di mineralizzazione e si trasforma in tartaro, molto più duro e difficile da rimuovere. La presenza di placca e tartaro viene, inoltre, favorita da altri fattori, quali: quantità e composizione della saliva, malocclusioni, persistenza dei denti da latte (decidui), forme infiammatorie del cavo orale, alimentazione, età e disfunzioni ormonali.
EVOLUZIONE DELLA MALATTIA
Con l’avanzare della patologia si manifesta retrazione gengivale e formazione di tasche parodontali fino ad arrivare al riassorbimento dell’osso alveolare con successiva mobilità e perdita dei denti. Inoltre i batteri presenti a livello della placca dentale possono poi raggiungere attraverso il sangue altri distretti dell’organismo, quali il cuore, i reni ed il fegato, determinando patologie complesse.
PRINCIPALI SEGNI CLINICI
Cani e gatti difficilmente mostrano in maniera evidente i disagi provocati dalla patologia parodontale, possono però presentare alito cattivo (alitosi), una diminuzione dell’appetito, riluttanza ad assumere cibi duri e dolore durante la masticazione. Nei casi più gravi possono manifestarsi gonfiori o addirittura sanguinamento.
QUALI SOGGETTI SONO A RISCHIO?
Esiste una predisposizione individuale a sviluppare la malattia, ma è anche riconosciuta una predisposizione di razza e di taglia, infatti sono maggiormente colpite le razze toy (Bassotti, Yorkshire terriers, Maltesi e Barboncini) ed i soggetti brachicefali (Carlino e Bulldog francese).
PREVENZIONE DENTALE
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