lunedì 17 novembre 2008

L'Accoppiamento

La scelta dell’accoppiamento più idoneo deve essere fatta con molta cura e conoscenze specifiche che derivano da un’adeguata preparazione di base e una buona esperienza. Se non si è sufficientemente preparati, è bene affidarsi ai consigli di allevatori con esperienza decennale e indubbia serietà. E’ necessario valutare non solo i singoli soggetti, ma anche conoscere le genealogie e i risultati di precedenti accoppiamenti.

I riproduttori devono essere innanzitutto sani e non devono trasmettere anomalie ereditarie (displasia dell’anca, criptorchidismo, ectropion, entropion, sordità, cecità, atrofia progressiva della retina e altre). Devono inoltre presentare adeguate caratteristiche morfologiche e un carattere franco e ben equilibrato. Affrontare gravidanza, parto e soprattutto l’allevamento e lo svezzamento dei cuccioli può essere un’esperienza emozionante e assai piacevole, richiede però anche sacrificio e soprattutto disponibilità di tempo e un luogo adeguato. E’ inoltre necessario prevedere in anticipo a chi, o attraverso quali canali, cedere i cuccioli svezzati.

Il cane è una specie monoestro, in cui il calore e l’ovulazione si manifestano in media ogni sei mesi, ma con un ampia variabilità (5-12 mesi) dovuta sia all’individuo sia all’andamento stagionale. I canidi selvatici vanno generalmente in calore una sola volta all’anno. Il primo calore compare normalmente tra gli 8 e i 12 mesi, ma si consiglia di far accoppiare a partire dal secondo o terzo calore, in quanto l’organismo, spesso, non ha ancora completato la crescita e quindi una gravidanza potrebbe compromettere un normale sviluppo corporeo. I calori si manifestano per tutta la vita della femmina che non presenta menopausa e pertanto non cessano con la vecchiaia. E’ buona norma non fare accoppiare la femmina a ogni calore, ma a calori alterni, in modo da lasciare tempo sufficiente tra una gravidanza e l’altra. Dopo i 7-8 anni, è buona norma non fare più accoppiare le femmine.

I vari momenti fisiologici del ciclo riproduttivo sono influenzati da complesse variazioni ormonali. La femmina accetta il maschio esclusivamente durante il periodo dell’estro e generalmente tra il 10° e il 14° giorno, anche se vi sono femmine che accettano il maschio per più giorni e altre per un brevissimo periodo: un giorno o anche meno. Una volta avvenuta la fecondazione, la femmina generalmente non accetta più il maschio. E’ possibile identificare il periodo migliore per l’accoppiamento tramite l’esame microscopico di uno striscio vaginale con l’analisi del progesterone ematico.

Anche i maschi raggiungono la maturità sessuale tra gli 8 e i 12 mesi ma si consiglia di farli accoppiare solo dopo l’anno. Sono attratti dall’odore emanato dalle femmine che riescono a percepire anche a distanze considerevoli.

Il maschio è fecondo per tutta la vita, se mantenuto in attività, mentre se un cane non ha mai montato prima dei 4-5 anni, difficilmente potrà riprodurre.


COME AVVIENE L’ACCOPPIAMENTO

Generalmente è il maschio che viene portato dalla femmina durante il periodo in cui questa si lascia coprire. Il momento migliore può essere evidenziato, oltreché dagli esami di laboratorio, anche dall’osservazione del comportamento della femmina che, quando accetta il maschio, sposta la coda di lato, specie se viene toccata sul dorso. Alcune femmine sono tranquille anche in presenza di maschi sconosciuti, altre sono più nervose e necessitano di un tempo adeguato per le “presentazioni”. La fase preliminare è caratterizzata da corteggiamento e giochi rituali. I due cani si annusano e si leccano fin quando la femmina lascia che il maschio le salga sulla groppa (monta) consentendo l’unione (copula). In alcuni casi la femmina non accetta il maschio e lo rifiuta in maniera anche energica e aggressiva; ciò spesso dipende dalla scelta sbagliata del periodo, ma a volte, può essere legato al comportamento anomalo della femmina. Nei soggetti giovani può capitare che il maschio debba essere aiutato e la femmina trattenuta, anche se è sempre meglio che i due cani abbiano tutto il tempo necessario per una monta naturale. Durante la monta si ha l’erezione del pene che penetra nella vagina; poco dopo, il maschio si toglie di dosso e in seguito a una particolarità anatomica si volta senza potersi staccare. Il pene viene flesso di circa 180° e i due cani rimangono rivolta coda verso coda e in questa posizione rimarranno per un tempo medio di 15-20 minuti, ma che può variare da 5 a 45 minuti.

Durante questa seconda fase viene eiaculato il liquido prostatico. Successivamente il volume del pene diminuisce e i due soggetti si staccano. E’ importare non provocare un distacco violento durante questa fase, in quanto si potrebbero verificare delle lesioni agli organi genitali. E’ quindi necessario che due persone assistano alla monta e siano pronte a trattenere i due soggetti per impedire una separazione troppo brusca.
Si consiglia di effettuare due o tre accoppiamenti a distanza di 24-48 ore l’uno dall’altro. Nei casi in cui non si riuscisse a far accoppiare i due cani si può ricorrere alla fecondazione artificiale.





Articolo a cura del Prof. Luigi Guidobono Cavalchini e della Dott. Carla Cristofolo 
Tratto da “Il Rottweiler”, De Vecchi Editore 

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