venerdì 7 novembre 2008

La sindrome del cane anziano

Nell’opinione delle persone è abbastanza comune credere che quando il cane invecchia, avvengono dei cambiamenti a livello comportamentale e che questo sia normale.

Non è così!

Dopo il settimo anno di vita infatti il cane può andare incontro ad una malattia definita Sindrome da Disfunzione Cognitiva (paragonata all’Alzheimer degli umani), ed esistono degli elementi che aiutano facilmente ad identificarla e di conseguenza a guarirla.

Le caratteristiche che si presentano sono:

  1. Disorientamento;
  2. Sonno alterato con pianto annesso;
  3. Alcune sane abitudini come l’ubbidire o sporcare fuori casa scompaiono;
  4. La relazione con il proprietario viene ridotta, e il cane cerca molto meno il contatto con lui.

Se osservando il vostro cane riconoscete almeno due di questi sintomi (dopo aver escluso problemi fisici e organici, grazie a delle accurate analisi da un medico veterinario), è possibile che vi troviate di fronte a questa situazione.

Ovviamente i sintomi si manifestano in modo graduale, ma proprio per questo è fondamentale essere degli abili osservatori e riuscire a mettere in atto le soluzioni il prima possibile, poiché le conseguenze della sindrome cognitiva non sono delle più piacevoli.

Si arriva infatti a delle degenerazioni e a delle lesioni irreversibili a livello cerebrale. Per essere semplici, è come se si creassero dei buchi nella rete neurale che se da una parte non possono essere riparati, possono però essere fermati.

Perciò essere proattivi nel portare il nostro amico dal veterinario quando riconosciamo qualcuno di questi sintomi farà senz’altro la differenza per il buon esito della terapia.

I rimedi fondamentalmente sono:

  1. l’uso di farmaci adatti prescritti da un veterinario comportamentalista.
  2. una dieta adatta e bilanciata alla situazione, ricca di vitamine C ed E, omega 3 ed L-carnitina.

Cosa importantissima è non ritenere normale e sinonimo di invecchiamento alcune degli atteggiamenti sopra citati ma riferirli tempisticamente al proprio veterinario di fiducia con il quale affrontare poi la situazione.

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