giovedì 9 ottobre 2008

Il Governo: Nessun cane è geneticamente pericoloso

Nessun cane è geneticamente pericoloso mentre i fattori ambientali sono determinanti per stimolarne una eventuale aggressività”. Per la prima volta il Governo italiano, ufficialmente, ammette questo principio, da anni sostenuto da Enpa. In una nota ufficiale, il sottosegretario alla Salute con delega alla veterinaria, Francesca Martini, interviene sull'argomento e prende le distanze dal disegno di legge presentato dal senatore Andrea Fluttero (Pdl) che prevede il divieto di allevamento, di produzione, di importazione, di vendita e di acquisto di cani appartenenti a razze considerate pericolose e prevede, inoltre, l'obbligo per chi possiede già un esemplare appartenente a queste razze a chiedere una autorizzazione per la detenzione alla questura nonché a sterilizzare il cane.
“Non condivido assolutamente il disegno di legge presentato dal senatore Fluttero che non rappresenta la linea del Governo”, precisa il sottosegretario Martini. “Subito dopo il mio insediamento – aggiunge – ho attivato un Tavolo permanente relativo al benessere degli animali da affezione, cani e gatti, ove sono rappresentate tutte le categorie coinvolte, come la veterinaria pubblica e privata e le associazioni. In questo contesto martedì prossimo sarà alla nostra attenzione proprio il tema dell'Ordinanza in materia di tutela dell'incolumità pubblica dall'aggressione dei cani, firmata dall'ex ministro della Salute Livia Turco, in scadenza a gennaio 2009. Rispetto a questo tema voglio sottolineare che seguiremo il modello francese: nessuna lista di cani pericolosi sarà più attiva nel nostro Paese. Punteremo, invece, sull'educazione e sulla formazione dei proprietari per l'ottimale detenzione degli animali e lavoreremo a stretto contatto con tutti i centri di addestramento affinché sia abolita qualsiasi metodica che stimoli l'aggressività. Nessun cane è, infatti, geneticamente pericoloso mentre i fattori ambientali sono determinanti per stimolarne una eventuale aggressività. Ricordo inoltre che – conclude il sottosegretario Martini - il nostro è un Paese che pone il benessere animale e la promozione della presenza di animali da affezione nelle nostre famiglie come pilastro di civiltà”.
L'Enpa – che partecipa al Tavolo ministeriale istituito dal sottosegretario Martini – condivide pienamente la posizione. “Sono dichiarazioni importanti – ha affermato la presidente nazionale dell'Enpa, Carla Rocchi – e particolarmente attese da chi, come noi, da anni sostiene che le liste di proscrizione sono inutili, dannose e creano per il fatto stesso di esistere psicosi e fobie collettive. Non esiste nell'indole di nessun animale una ferocia innata: è il contesto o l'uomo a rendere pericolosi i cani”.

FONTE: ENPA.IT

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