venerdì 3 ottobre 2008

La rabbia

La rabbia e' una malattia infettiva sostenuta da un virus, puo' colpire quasi tutti i mammiferi e di norma porta a morte.
E' una malattia nota da tantissimo tempo, vi sono dei documenti che la descrivono fin dal 500 a.C..
La rabbia e' presente in tutti i continenti, alcune Nazioni sono pero' riuscite a debellarla: Australia, Giappone, Gran Bretagna sono alcuni esempi.
L' infezione e' trasmessa dal morso dell' animale infetto o attraverso piccole lesioni della cute o delle mucose che vengano in contatto con saliva di un animale contagiato.
Si parla solitamente di rabbia silvestre quando ci si riferisce alla diffusione della malattia in zone non abitate.
In questo caso il serbatoio naturale della malattia varia a seconda della Nazione, ad esempio in Iran sono i lupi, le volpi in Russia, Canada, Europa, alcuni chirotteri ematofagi (vampiri) nei Caraibi e Sud America, le manguste in Sud Africa, Malesia ed India, le moffette nel Nord America, i roditori (scoiattoli) in Nigeria.
Si parla di rabbia urbana quando ci si riferisce alla malattia diffusa in aree abitate, in queste zone la diffusione e' dovuta a cani, gatti e bovini. La rabbia urbana puo' prendere origine da quella silvestre mediante:
  • cani da caccia o da compagnia che seguono i loro proprietari in zone dove esiste la rabbia silvestre;
  • cani o gatti inselvatichiti che vagano tra ambiente urbano e zone non urbanizzate.
Il contagio puo' anche avvenire per via inalatoria.
Il virus una volta entrato nell' organismo invade le ghiandole salivari, ed il cervello dove provoca encefaliti, si reperisce anche nei surreni, reni, milza, fegato, polmoni, testicoli, miocardio, pancreas, occhio; Piu' raramente puo' essere riscontrato in urina, sangue e latte.
La rabbia presenta vari quadri:
  • sindrome prodromica - durata 36 ore circa - in questa fase il soggetto presenta alterazioni comportamentali, caratterizzate da cambiamenti di umore, stati allucinatori, marcata salivazione che gia' contiene abbondanti quantitativi di particelle virali; malattia propriamente detta - che si manifesta in:
  • rabbia furiosa - nella quale si distinguono due stadi:
    • stadio eccitativo, della durata di 3 giorni, le manifestazioni di aggressivita' non necessariamente sono spontanee ma possono anche essere determinate solo da stimoli, la temperatura e' normale o sotto la norma, frequentemente si ha strabismo, protrusione (evidenziazione) della terza palpebra, miosi (pupilla puntiforme), congiuntivite, scialorrea, pica (il soggetto ingerisce materiale non commestibile), insensibilita' al dolore, alterazione della voce;
    • stadio paralitico, prodromico al decesso, della durata di 4 - 5 giorni, si notano tremori muscolari, incoordinazione, paralisi prograssiva che inizia dagli arti posteriori, il soggetto decede per arresto dei muscoli respiratori;
  • rabbia muta - caratterizzata sin dall' esordio da paralisi (tipicamente il soggetto presenta una paralisi dei muscoli masseteri con mandibola rilasciata), strabismo, congiuntivite, protrusione della nittitante e midriasi (pupilla dilatata), ptosi linguale (lingua a penzoloni), scialorrea (perdita di saliva), modificazioni della voce, il decesso si realizza in 1 - 4 giorni dalla comparsa dei sintomi.
  • rabbia atipica - con quadro intermedio tra i due descritti.
La diagnosi e' basata sui sintomi clinici e su esami di laboratorio su campioni di tessuto cerebrale e/o delle ghiandole salivari.
Il cane solitamente presenta la rabbia muta, il gatto la rabbia furiosa.
Per quanto riguarda la normativa vigente e' fatto obbligo al sanitario che noti un episodio di morsicatura segnalarlo celermente all' Autorita' competente.
Il soggetto morsicatore viene tenuto in osservazione per 10 giorni e non puo' venire nel frattempo vaccinato.
Il soggetto morsicato viene tenuto in osservazione per 10 giorni se il morsicatore e' risultato sano.
Il soggetto morsicato da animale riconosciuto rabido o fuggito o rimasto ignoto, devono essere di regola subito soppressi con provvedimento del Sindaco sempre che non debbano prima sottostare al periodo di osservazione di 10 giorni, per avere, a loro volta, morsicato persone o animali. Nel caso in cui, per motivi di affezione, il proprietario non acconsenta all' abbattimento, e' possibile mantenere l' animale in osservazione nel canile municipale o in altro locale stabilito dall' Autorita' comunale (quindi anche il domicilio del proprietario), dove non possa nuocere, per un periodo di :
  1. sei mesi se l' animale viene portato alla visita non prima di cinque giorni dalla morsicatura per ferite al capo e non prima di sette negli altri casi e se il morsicatore e' rimasto sconosciuto;
  2. 3 mesi se l' animale e' stato sottoposto a trattamento profilattico vaccinale immediato (non oltre i cinque giorni dalla morsicatura per ferite al capo e non oltre sette negli altri casi);
  3. 2 mesi se l' animale si trova nel periodo di protezione antirabbica pre-contagio (vaccinazione antirabbica effettuata da meno di un anno) e comunque sottoposto a trattamento profilattico vaccinale immediato (non oltre i cinque giorni dalla morsicatura per ferite al capo e non oltre sette negli altri casi).
Esistono diversi vaccini; efficaci e sicuri sono quelli inattivati. Fondamentale e' che la vaccinazione venga effettuata su soggetti clinicamente sani.
Attualmente in Italia non si segnalano casi di rabbia. La vaccinazione e' obbligatoria in alcune zone, per l' espatrio e/o il reimpatrio, in caso di viaggi in aereo o nave. Il vaccino per avere valenza legale deve essere stato inoculato da almeno un mese ma da non oltre dodici mesi; se il vaccino di richiamo viene iniettato entro un anno dalla precedente somministrazione la protezione vaccinale viene considerata, sempre sotto l' aspetto legale, costante. Se viceversa il vaccino di richiamo viene somministrato anche solo un anno e un giorno dopo il precedente, bisogna attendere un mese perche' la vaccinazione abbia valore legale.

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