giovedì 9 ottobre 2008

In caso di Avvelenamento

Se possedete un cucciolo avrete sin dall'inizio la possibilità di educarlo a mangiare solo quello che gli viene offerto dal padrone, o dalla persona che di solito se ne cura. Insegnategli a sedersi prima di mangiare e a non cominciare il pasto se non dietro ad un ordine preciso ("Mangia!). Questo anche se la ciotola con il pasto si trova già di fronte a lui. Il cane manifesterà il proprio appetito con una abbondante salivazione: nonostante questo impeditegli di mangiare sino a che non glielo avrete ordinato. Se instillato fin dalle prime settimane di vita questo tipo di educazione può dare ottimi frutti.
Se il vostro cane è già adulto (adottatene uno nei rifugi), l'educazione può risultare contrastata da una vita di abitudini diverse. Ma non sottovalutate il vostro cane: può facilmente imparare cose nuove e fare propria una nuova abitudine.
Oltre all'educazione, la prevenzione dall'avvelenamento casuale è praticabile unicamente con l'adozione della museruola. Questo accessorio, sicuramente limitante ed irritante per il Vostro amico, può però rivelarsi la sua unica salvezza. Non temete quindi di adottarlo, specialmente durante le passeggiate nei campi, sulle strade, o quando il cane scorrazza da solo.


COSA FARE SE:

emete che il Vostro animale sia caduto vittima di un avvelenamento. Fate molta attenzione ai seguenti sintomi: una volta ingerita la sostanza nociva, possiamo riscontrare due differenti patologie: una locale e una generale.

La prima è strettamente legata al potere patogeno, caustico, irritante che si esercita nella sede di introduzione, generalmente orale, meno frequentemente inalatoria. Osserviamo in questi casi ipersalivazione e colìo profuso di saliva dalla bocca, starnuti, tosse, sintomi di soffocamento, ulcere sulla lingua, nel cavo orale, sulle narici.
In molti casi, però, la sostanza passa direttamente e rapidamente nello stomaco, senza mostrare traccia del suo passaggio. I sintomi pertanto compaiono tempo dopo, anche con alcune ore o giorni di ritardo. In questi casi possiamo distinguere tre differenti e possibili manifestazioni:

Neurologiche: con convulsioni, tremori, irrigidimenti, perdita di coscienza (tipici dei diserbanti, pesticidi, insetticidi).

Generalizzate: rapidamente mortali (come per la stricnina), poco specifiche: con lesioni così devastanti, improvvise, che non si riesce ad emettere una diagnosi certa. Esse possono essere accompagnate da vomito, spasmi, dolore, malessere generale, diarrea.

Da deficit della coagulazione: comuni nei topicidi a base di dicumarone, compaiono emorragie incontrollabili dal naso, dalla bocca, uterine, vescicali dei vari organi interni, il sangue non coagula normalmente; non c'è mai vomito.

Di fronte ad un sospetto o una certezza, la prima cosa da fare è contattare immediatamente il veterinario. Nel frattempo è altresì utile evitare ogni stress all'animale, tenerlo tranquillo, lasciarlo respirare agevolmente, collocarlo in un posto al riparo dal sole, mettergli a disposizione dell'acqua e consentirgli di bere spontaneamente. In caso di episodi convulsivi state attenti a proteggerlo da autotraumatismi, cadute, ferite accidentali. Evitate i rumori improvvisi, che possono scatenare un nuovo attacco, tenete l'animale al buio. Nello stesso tempo evitate di mettere le mani troppo vicino alla sua bocca per non venire involontariamente morsicati. Identico accorgimento per i denti e le unghie del gatto.

Certi veleni alterano la funzionalità del centro nervoso della termoregolazione, per cui l'organismo può diventare molto freddo o, all'opposto, caldissimo (oltre i 42°C). Nella prima evenienza tenete l'animale coperto (ma non troppo), nel secondo caso invece bagnatelo un poco, sulla fronte e sul torace. Non tentate assolutamente, in modo empirico, di indurre il vomito. Sarà il veterinario a decidere l'eventuale uso di antidoti, emetici, adsorbenti, purganti o della lavanda gastrica.


COSA FARE DOPO:

Se il Vostro animale non è riuscito a farcela nonostante tutte le cure, Vi preghiamo vivamente di seguire queste istruzioni. La vostra rabbia e disperazione sono comprensibili. Amiamo gli animali quanto Voi.

Ma se volete fare ancora qualcosa per il Vostro amico che Vi ha lasciati, fate in modo che quello che è accaduto non possa più ripetersi ad altri animali, o al Vostro prossimo futuro amico.
Per prima cosa si devono stabilire precisamente le cause della morte. Per far questo è necessario un esame necroscopico effettuato da persone specializzate.

FONTE: ENPA:IT

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