mercoledì 1 ottobre 2008

Origine

Secondo una teoria ancora da verificare discendono tutti da un antenato comune, identificabile con un grosso cane dell'asia centrale adibito alla difesa del gregge ai tempi della primitiva pastorizia. La razza che ha (forse) conservato maggiormente le caratteristiche dell'antenato comune, grazie al relativo isolamento, è il mastino del tibet. L'antico molossoide si deve essere evoluto adattandosi ai vari climi ed ambienti geografici nei quali si trovò ad operare, dando il via alla formazione delle molteplici razze locali. Un'altra importante spinta evolutiva fu quella data da nuovi impieghi lavorativi: guardiani di proprietà, guardie del corpo, ausiliari nella caccia alla grossa selvaggina, cani da guerra, combattenti nelle arene, bovari ecc.

Abbiamo una rappresentazione di un antico mastino da guerra, di enormi dimensioni, in una tavoletta risalente all'850 a.C. ritrovata presso Ninive e conservata dal British Museum. Celebri nel mondo antico furono i cani di una popolazione dell'Epiro (i Molossi appunto), famosi per la loro mole e la ferocia con cui difendevano il gregge e combattevano in battaglia a fianco dei loro padroni. Partendo da cani importati dall'Epiro e dal Medio Oriente, gli antichi romani selezionarono una loro razza di molosso, il molosso romano, o Canis pugnax, adatto alla guardia delle masserie e al combattimento, usato anche come cane da guerra al seguito delle loro legioni: se ne trovano raffigurazioni in diversi mosaici di età imperiale. Questa razza, ormai scomparsa, sopravvive però in molte razze di molossi moderni, di cui è progenitrice: quella che per forma fisica gli si avvicina di più è il mastino napoletano (o forse la sua variante "leggera",rappresentata dal Cane Corso). Diversi autori dell'epoca imperiale (ricordiamo Gratius Falsicus nella sua opera intitolata "Cinegetica") testimoniano però di come i legionari furono impressionati dall'incontro con i cani delle isole britanniche i Pugnaces Britanniae, i progenitori dell'odierno Mastiff. Alcuni ritengono che tali molossi furono portati oltremanica 5/600 anni prima dell'invasione romana dai mercanti fenici, che li avevano avuti dagli assiri, mentre secondo un'altra ipotesi i mastini sarebbero giunti sulle isole assieme alle popolazioni dei Celti, attorno al primo millennio a.C., ma anche in questo caso i cani sarebbero stati acquisiti grazie agli scambi commerciali con il Medio Oriente. è che, inizialmente impiegati come temibili ausiliari in battaglia, ma anche nella caccia alla grossa selvaggina, vennero poi portati sino a Roma a combattere nei circhi, ed apprezzati al punto da incaricare un ufficiale apposito (Procurator Cynegii) al loro reperimento.

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