
Abbiamo una rappresentazione di un antico mastino da guerra, di enormi dimensioni, in una tavoletta risalente all'850 a.C. ritrovata presso Ninive e conservata dal British Museum. Celebri nel mondo antico furono i cani di una popolazione dell'Epiro (i Molossi appunto), famosi per la loro mole e la ferocia con cui difendevano il gregge e combattevano in battaglia a fianco dei loro padroni. Partendo da cani importati dall'Epiro e dal Medio Oriente, gli antichi romani selezionarono una loro razza di molosso, il molosso romano, o Canis pugnax, adatto alla guardia delle masserie e al combattimento, usato anche come cane da guerra al seguito delle loro legioni: se ne trovano raffigurazioni in diversi mosaici di età imperiale. Questa razza, ormai scomparsa, sopravvive però in molte razze di molossi moderni, di cui è progenitrice: quella che per forma fisica gli si avvicina di più è il mastino napoletano (o forse la sua variante "leggera",rappresentata dal Cane Corso). Diversi autori dell'epoca imperiale (ricordiamo Gratius Falsicus nella sua opera intitolata "Cinegetica") testimoniano però di come i legionari furono impressionati dall'incontro con i cani delle isole britanniche i Pugnaces Britanniae, i progenitori dell'odierno Mastiff. Alcuni ritengono che tali molossi furono portati oltremanica 5/600 anni prima dell'invasione romana dai mercanti fenici, che li avevano avuti dagli assiri, mentre secondo un'altra ipotesi i mastini sarebbero giunti sulle isole assieme alle popolazioni dei Celti, attorno al primo millennio a.C., ma anche in questo caso i cani sarebbero stati acquisiti grazie agli scambi commerciali con il Medio Oriente. è che, inizialmente impiegati come temibili ausiliari in battaglia, ma anche nella caccia alla grossa selvaggina, vennero poi portati sino a Roma a combattere nei circhi, ed apprezzati al punto da incaricare un ufficiale apposito (Procurator Cynegii) al loro reperimento.
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